Testo e trascrizione

Fronte della lettera


01 Puteaux 3,: Settembre 35:

02 Mio caro amico - Sì, ho saputo tutto

03 da Severini [1] l’infame azione del Sig:r Pugni [2], dopo

04 che feci per lui ciò che ne anche era

05 nelle mie forze: senza contare i pezzi di

06 cinque franchi che freguentemente dovea

07 dargli perché si moriva di fame, con sua mo =

08 glie e sei figli; gli diedi duecento franchi

09 per avermi copiato 4:° soli pezzi dei Puritani

10 per Napoli: poi gli pagai 250: f:i per una

11 copia intera, senza che la Società avesse

12 bisogno, tanto che l’abbiamo ancora: e solo

13 si fece a mie preghiere ec: ec: Mi levai

14 degli abiti quasi nuovi per vestirlo come

15 nell’inverno passato, come in quest’està:

16 pregai delle Signore per dello spoglio [3]

17 per sua moglie, e gl’inviai due pacchi

18 di robba ec: ec: Lo raccomandai a Rossini:

19 questi gli procurò qualche scolaro, e gli

20 avrebbe dato la piazza di maestro de’ Cori,

21 che è ben pagata, se egli avesse saputo

22 tenere il piano ec: ec: [4]

Appendice

Note

  1. Carlo Severini (Bologna, 1793- Parigi, 1838), dopo aver lavorato a Milano con Ricordi, dal 1830 era “ Régisseur-Général-Caissier ” del Théâtre Italien , che dirigeva insieme a Edouard Robert.
  2. Cesare Pugni ( Genova, 1802- San Pietroburgo, 1870) aveva studiato al Conservatorio di Milano con Bonifazio Asioli e aveva esordito come operista nel 1831 al Teatro della Canobbiana con Il disertore svizzero su libretto di Romani. Nel 1834 si trasferì a Parigi e fu ingaggiato da Bellini per la copiatura della partitura dei Puritani.
  3. Sicilianismo, da intendersi per ‘abiti dismessi’; cfr. la voce ‘spògghiu’ in TRAINA, p. 959: «veste usata e dismessa, che a volte suole regalarsi a’ servitori , a’ poveri».
  4. La lettera, che risulta incompleta, è stata redatta da Bellini a pochi giorni dalla malattia che lo avrebbe condotto alla morte.

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