Ecco mia cara Duchessa
Sophia Johnstone, scozzese di nascita, che nel 1814 aveva sposato Francis Platamone, conte di Sant’Antonio; questi, di nobili ascendenze siciliane, nel 1830 aveva acquisito il titolo di duca di Cannizzaro. La coppia si muoveva tra Londra e Parigi, ma privilegiava la splendida residenza di Wimbledon, nota come “Warren House”, dove teneva soirées musicali destinate all’alta società londinese.
http://viaf.org/viaf/103559713/#St._Antonio,_Sophia_Platamone,_Countess,_-1841 che vi ho
obbedito subito subito -
V'acchiudo l'arietta
Termine usato nei sec. XVII-XVIII, prevalentemente in ambito letterario, per designare le arie, con particolare riferimento al loro testo peotico nei libretti. Dalla metà del Settecento fu usato anche per indicare un'aria di brevi dimensioni.
http://www.treccani.it/vocabolario/arietta/ già scritta composta sù la poesia che mi avete
trascritto.
È di vravostra privativa da conservarsi nel vrovostro Album particolare.[2]
Vi sonsono tenuto dall'interesse che sempre
prendete per le mie figlie.-
Io ho incominciato a generarne una nuova e
spero che non sarà indegna delle sue
sorelle. -
Ho inteso che la nostra bravissima Pasta
Giuditta Negri (Saronno, 1797 - Como, 1865), soprano, nel 1816 aveva sposato l'avvocato Giuseppe Pasta e ne aveva assunto il cognome. Cantò la parte di Corinna nella première de Il Viaggio a Reims di Rossini (Théâtre Italien, 19 giugno 1825) e fu apprezzata nei ruoli di Nina in Nina, o siaLa pazza per amore di Paisiello, di Romeo in Giulietta e Romeo di Zingarelli, di Medea in Medea in Corinto di Johann Simon Mayr. Erede della tradizione belcanistica tramandata dal celebre sopranista Girolamo Crescentini, venne ammirata anche per le doti attoriali; tenne il ruolo della protagonista nelle prime rappresentazioni di Sonnambula, Norma,Beatrice di Tenda.
http://www.treccani.it/enciclopedia/pasta-giuditta-nata-negri_(Enciclopedia-Italiana)/ https://viaf.org/viaf/76494131/ ha trionfato dei suoi nemici
di Venezia
Venezia
Italia
http://www.geonames.org/3164603http://www.treccani.it/enciclopedia/venezia e non poteapoteva sortire diversamente.
Se la vedete ditele tante cose affettuose
da mia parte.-
Voi venite o no a
Parigi
Paris
France
http://www.geonames.org/2988507http://www.treccani.it/enciclopedia/parigi/?
R[...] Non identificato
[3] mi dà sempre vostre nuove
e mi parlò di una certa Miss
Waite Non identificato
, che né io né lui abbiamo l'onore di conoscere. -
È passato da qua
il duca di Devonshire
Si trattava di William Cavendish (1790 - 1858), VI Duca di Devonshire e fratello di Harriet Cavendish Granville.
https://it.wikipedia.org/wiki/William_Cavendish,_VI_duca_di_Devonshire [4], e sono stato spesso con lui che l'ho trovato incantato della mia povera Beatrice
Ispirata a un dramma di Carlo Tebaldi Flores, Beatrice di Tenda fu messa in scena al Teatro La Fenice il 16 marzo 1833 con Giuditta Pasta nel ruolo della protagonista. La prima rappresentazione dell’opera fu un sollenne fiasco, come avrebbe riconosciuto lo stesso Bellini in una lettera del successivo 21 marzo al compositore Giuseppe Bornaccini (Ancona, 1802 1881), suo condiscepolo al Collegio di San Sebastiano in Napoli.
https://it.wikipedia.org/wiki/Beatrice_di_Tenda(dramma), che
ha inteso a Palermo
Palermo
Italia
https://www.geonames.org/2523920/palermo.htmlhttp://www.treccani.it/enciclopedia/palermo/, ove facea dove faceva gran
piacere; ed ogni sera il quintetto
quintétto s.singolare m.maschile [der.derivato di quinto]. –
1. a. In senso ampio, componimento musicale per cinque esecutori; può essere vocale, come nei madrigali polifonici e nei concertati dell’opera teatrale, o strumentale, come nelle forme di musica da camera. b. In senso stretto, q.quintetto strumentale, componimento, generalm. in forma di sonata, per due violini, viola, violoncello e pianoforte, o due violini, viola, due violoncelli: i q.quintetto di Mozart, di Schubert, ecc. I componimenti per altri quintetti strumentali (di soli fiati, o di fiati e archi, ecc.eccetera) debbono essere precisati nel titolo. c. Il complesso dei cinque esecutori: costituire un q.quintetto; fare parte d’un quintetto.
http://www.treccani.it/vocabolario/quintetto/ del
2:dosecondoatto
Unità di suddivisione principale di un dramma, di un’opera o di un balletto, che può essere ulteriormente suddivisa in quadri – sezioni di norma caratterizzate da unità di luogo e tempo – e in scene.
Implicita nella struttura della tragedia greca, la divisione in atti, di solito cinque separati da intervalli, fu introdotta in epoca romana e fu istituzionalizzata dalle poetiche classicistiche del Cinquecento.
Nell’opera italiana si affermarono presto altri modelli: il dramma per musica tra Sei e Settecento era sempre in tre atti (separati da due intermezzi e spesso seguiti da un balloconclusivo), tra Settecento e Ottocento prevalse la divisione in due atti (con un ballo nell’intervallo e un altro in conclusione), nel pieno Ottocento furono adottati modelli che andavano da due a quattro atti, eventualmente preceduti da un prologo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Atto_(teatro)[5]doveanodovevano cantarlo tre volte. -
Vi prego Sig:raSignoraDuchessa
Sophia Johnstone, scozzese di nascita, che nel 1814 aveva sposato Francis Platamone, conte di Sant’Antonio; questi, di nobili ascendenze siciliane, nel 1830 aveva acquisito il titolo di duca di Cannizzaro. La coppia si muoveva tra Londra e Parigi, ma privilegiava la splendida residenza di Wimbledon, nota come “Warren House”, dove teneva soirées musicali destinate all’alta società londinese.
http://viaf.org/viaf/103559713/#St._Antonio,_Sophia_Platamone,_Countess,_-1841 di scrivere
al vrovostro avvocato a Londra
London
Great Britain
http://www.geonames.org/2643743http://www.treccani.it/enciclopedia/london/ riguardo
alla lettera di cambio che ho sopra
M:rMisterLaporte
Pierre-François Laporte (1790 – Parigi, 1841) era un impresario francese che dirigeva il King’s Theatre di Londra. Nel 1828 propose a Bellini una scrittura che prevedeva la messa in scena del Pirata e la composizione di una nuova opera per il principale teatro londinese, ma il progetto non andò in porto per le eccessive pretese finanziarie del musicista. Alla fine del 1832 Bellini riprese i contatti con Laporte e il 10 maggio 1833 giunse a Londra; dopo aver assistito al Teatro Drury Lane a una versione in lingua inglese di Sonnambula con Maria Malibran nella parte di Amina, il 20 giugno 1833 mise in scena Norma al King’s Theatre, con Giuditta Pasta nel ruolo della protagonista. https://en.wikisource.org/wiki/A_Dictionary_of_Music_and_Musicians/Laporte,_Pierre[6], perchè la presenti
a questi nel giorno di sua scadenza.
Non vi dimenticate di farmi questo favore, perchè non abbia Laporte
Pierre-François Laporte (1790 – Parigi, 1841) era un impresario francese che dirigeva il King’s Theatre di Londra. Nel 1828 propose a Bellini una scrittura che prevedeva la messa in scena del Pirata e la composizione di una nuova opera per il principale teatro londinese, ma il progetto non andò in porto per le eccessive pretese finanziarie del musicista. Alla fine del 1832 Bellini riprese i contatti con Laporte e il 10 maggio 1833 giunse a Londra; dopo aver assistito al Teatro Drury Lane a una versione in lingua inglese di Sonnambula con Maria Malibran nella parte di Amina, il 20 giugno 1833 mise in scena Norma al King’s Theatre, con Giuditta Pasta nel ruolo della protagonista. https://en.wikisource.org/wiki/A_Dictionary_of_Music_and_Musicians/Laporte,_Pierre alcuna scusa per non pagare. -
Ho scritto Sig:raSignoraGiuditta Turina
Giuditta Cantù (Milano, 1803 - 1871)era figlia di un agiato commerciante e della nobile Carolina Sopransi. Nel 1819 aveva sposato il facoltoso imprenditore Ferdinando Turina (Casalbuttano, 1795 - Milano, 1869), dal quale non aveva avuto figli. Conobbe Bellini nell'aprile del 1828, in occasione dell'inaugurazione del Teatro Carlo Felice di Genova con l'opera Bianca e Fernando, e iniziò con lui una relazione sentimentale che sarebbe durata fino alla partenza del musicista per Londra nell'aprile del 1833. A lei Bellini dedicò la «Gran Scena ed aria finale "Deh non ferir, ah, sentimi"» dell'opera Bianca e Fernando.
http://viaf.org/viaf/3324410/#Turina,_Giuditta_Cantu%CC%80,_1803-1871,
perciò non vi prego di miei saluti per essa.
Aggradite le assicurazioni della
mia stima e considerazione e cred:micredetemi
sempre
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Responsabilità del testo:
Transcription by
Graziella Seminara
Digital edition
June 2020
.
Encoding by
Irene Pisani,
Alice Bergonzini.
Codifica digitale TEI del testo della lettera, delle areee del manoscritto e del lessico riguardante il contesto belliniano.
Pubblicazione: UNIPI
Pisa,
Not available yet
Encoding:
La lettera LL1.15 è stata codificata rispettando le linee guide della TEI (Text Encoding Initiative).
Sono stati oggetto di codifica il testo estratto dal manoscritto (a cura di Graziella Seminara), la risorsa originale con informazioni riguardanti sia le condizioni fisiche che la struttura formale della scrittura e i dati riguardanti la vita di Bellini, le persone a lui circostanti e i luoghi frequentati.
Destinatario: Sophia Johnstone
Sophia Johnstone, scozzese di nascita, che nel 1814 aveva sposato Francis Platamone, conte di Sant’Antonio; questi, di nobili ascendenze siciliane, nel 1830 aveva acquisito il titolo di duca di Cannizzaro. La coppia si muoveva tra Londra e Parigi, ma privilegiava la splendida residenza di Wimbledon, nota come “Warren House”, dove teneva soirées musicali destinate all’alta società londinese.
http://viaf.org/viaf/103559713/#St._Antonio,_Sophia_Platamone,_Countess,_-1841 Autore e mittente: Vincenzo Bellini Titolo: Vincenzo Bellini a Sophia Johnstone
Sophia Johnstone, scozzese di nascita, che nel 1814 aveva sposato Francis Platamone, conte di Sant’Antonio; questi, di nobili ascendenze siciliane, nel 1830 aveva acquisito il titolo di duca di Cannizzaro. La coppia si muoveva tra Londra e Parigi, ma privilegiava la splendida residenza di Wimbledon, nota come “Warren House”, dove teneva soirées musicali destinate all’alta società londinese.
http://viaf.org/viaf/103559713/#St._Antonio,_Sophia_Platamone,_Countess,_-1841, in Parigi
Paris
France
http://www.geonames.org/2988507http://www.treccani.it/enciclopedia/parigi/, 30 aprile 1834
Lingua: ITA,Italiano di inizio Ottocento Manoscritto: Minuta di lettera completa. Un foglio, due facciate Note: L'anno di redazione della minuta di lettera è stato attriuito da Graziella Seminara e non era presente nel documento originale. Collocazione:
Italy,
Catania Repository: AUT I-CATm, Museo Belliniano, in esposizione.
LL1.15 ubicazione maggio 2018 - casa natale, sala B,vetrina 4, ripiano 1, IV Codice identificativo: LL1.15 -
All'interno del carteggio belliniano (LL), la segnatura LL1.15 identifica la quindicesima missiva in ordine cronologico del primo sottogruppo, che corrisponde alle lettere scritte da Vincenzo Bellini.
[2](Nota n. 478,
p. 290-291dal carteggio Seminara2017 a cura di Graziella Seminara)290-291Pierre-François Laporte
Pierre-François Laporte (1790 – Parigi, 1841) era un impresario francese che dirigeva il King’s Theatre di Londra. Nel 1828 propose a Bellini una scrittura che prevedeva la messa in scena del Pirata e la composizione di una nuova opera per il principale teatro londinese, ma il progetto non andò in porto per le eccessive pretese finanziarie del musicista. Alla fine del 1832 Bellini riprese i contatti con Laporte e il 10 maggio 1833 giunse a Londra; dopo aver assistito al Teatro Drury Lane a una versione in lingua inglese di Sonnambula con Maria Malibran nella parte di Amina, il 20 giugno 1833 mise in scena Norma al King’s Theatre, con Giuditta Pasta nel ruolo della protagonista. https://en.wikisource.org/wiki/A_Dictionary_of_Music_and_Musicians/Laporte,_Pierre (1790 – Parigi
Paris
France
http://www.geonames.org/2988507http://www.treccani.it/enciclopedia/parigi/, 1841) era un impresario francese che dirigeva il King’s Theatre
King's Theatre
Londra
Her Majesty's Theatre è un teatro sito ad Haymarket nel West End di Londra.
Il nome del teatro, che ha una capienza di 1.216 posti, è destinato a cambiare in His Majesty's Theatre, com'era conosciuto nella prima metà del XX secolo (precisamente dal 1901 al 1952), qualora fosse un monarca maschio a succedere alla regina Vittoria del Regno Unito.
https://it.wikipedia.org/wiki/Her_Majesty%27s_Theatre di Londra
London
Great Britain
http://www.geonames.org/2643743http://www.treccani.it/enciclopedia/london/. Nel 1828 propose a Bellinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Bellini http://viaf.org/viaf/39560983 una scrittura che prevedeva la messa in scena del PirataLa terza opera di Bellini, Il pirata, messa in scena al Teatro alla Scala il 27 ottobre 1827 con Henriette Méric Lalande, Giovanni Battista Rubini e Antonio Tamburini.https://it.wikipedia.org/wiki/Il_pirata e la composizione di una nuova opera per il principale teatro londinese, ma il progetto non andò in porto per le eccessive pretese finanziarie del musicista. Alla fine del 1832 Bellinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Bellini http://viaf.org/viaf/39560983 riprese i contatti con Laporte e il 10 maggio 1833 giunse a Londra
London
Great Britain
http://www.geonames.org/2643743http://www.treccani.it/enciclopedia/london/; dopo aver assistito al Teatro Drury Lane
Drury Lane Thetare
Londra
Il Theatre Royal Drury Lane è un teatro del West End situato nel distretto londinese di Covent Garden. Si affaccia su Catherine Street (un tempo chiamata Brydges Street) e ha sul retro la strada Drury Lane.
Il Drury Lane è il teatro più vecchio di Londra ed è stato ricostruito tre volte sullo stesso terreno di quello originale, che fu inaugurato nel 1663. Durante i primi due secoli della sua storia, fu il teatro più importante della capitale. Nel periodo del suo massimo splendore era uno dei pochi teatri a godere del titolo di Patent theatre, riservato ai teatri che avevano la licenza di rappresentare drammi teatrali a seguito della riforma di Carlo II d'Inghilterra nel 1660.
https://it.wikipedia.org/wiki/Theatre_Royal_Drury_Lane a una versione in lingua inglese di Sonnambula
La Sonnambula, ispirata al balletto-pantomima La Sunnambule, ou L’arrivée d’un nouveau Seigneur di Eugéne Scribe messo in musica da Louis-Ferdinand Hérold (Parigi, Opéra, 19 settembre 1827), fu commissionata a Bellini dal Teatro Carcano di Milano, dove andò in scena il 6 marzo 1831 con grande successo. La parte di Amina fu tenuta da Giuditta Pasta, quella di Elvino da Giovanni Battista Rubini: i due cantanti concorsero al successo dell’opera documentato dalla stampa dell’epoca e confermato da Bellini in una lettera ad Alessandro Lamperi del 7 marzo 1831 (Rubini e la Pasta sono due angioli, che hanno entusiasmato quasi alla follia l’intiero pubblico).
http://www.treccani.it/enciclopedia/la-sonnambula-o-i-due-fidanzati-svizzeri con Maria Malibran
Maria Malibran (Parigi, 1808 - Manchester, 1836), mezzosoprano, era figlia del celebre tenore Manuel García. Aveva esordito al King’s Theater di Londra nel 1825, tenendo il ruolo di Rosina ne Il barbiere di Siviglia di Rossini. Dopo una tournée in America negli anni 1825 e 1826, durante la quale aveva sposato il banchiere Eugène Malibran, nel 1827 era tornata in Europa e – tra il 1828 e il 1831 – si era esibita all’Opéra e al Théâtre Italien e di nuovo al King’s Theater. Dopo la fine del matrimonio con Eugène Malibran, si era legata al violinista e compositore francese Charles-Auguste de Bériot, che avrebbe sposato nel 1836 e dal quale avrebbe avuto un figlio. Nel 1833 fu attiva al Teatro di San Carlo, dove si esibì ne I Capuleti e i Montecchi, in Sonnambula e in Norma; nel 1834fu scritturata dal duca Carlo Visconti di Modrone al Teatro alla Scala, dove cantò in diversi allestimenti di Norma nonché in Sonnambula, nei Capuleti e in Beatrice di Tenda. http://viaf.org/viaf/9855564/#Malibr%C3%A1n,_Mar%C3%ADa_1808-1836 nella parte di Amina, il 20 giugno 1833 mise in scena Norma
Norma, ispirata a un’omonima tragedia di Alexandre Soumet (Norma, ou l’Infanticide, 1831), fu concepita per il talento ‘enciclopedico’ di Giuditta Pasta, alla quale era destinato il ruolo della prima donna. L’opera inaugurò la Stagione di Carnevale del Teatro alla Scala il 26 dicembre 1831; nonostante l’esito incerto della prima rappresentazione, si impose ben presto come il titolo più rappresentativo del compositore di Catania.
https://it.wikipedia.org/wiki/Norma_(opera) al King’s Theatre
King's Theatre
Londra
Her Majesty's Theatre è un teatro sito ad Haymarket nel West End di Londra.
Il nome del teatro, che ha una capienza di 1.216 posti, è destinato a cambiare in His Majesty's Theatre, com'era conosciuto nella prima metà del XX secolo (precisamente dal 1901 al 1952), qualora fosse un monarca maschio a succedere alla regina Vittoria del Regno Unito.
https://it.wikipedia.org/wiki/Her_Majesty%27s_Theatre, con Giuditta Pasta
Giuditta Negri (Saronno, 1797 - Como, 1865), soprano, nel 1816 aveva sposato l'avvocato Giuseppe Pasta e ne aveva assunto il cognome. Cantò la parte di Corinna nella première de Il Viaggio a Reims di Rossini (Théâtre Italien, 19 giugno 1825) e fu apprezzata nei ruoli di Nina in Nina, o siaLa pazza per amore di Paisiello, di Romeo in Giulietta e Romeo di Zingarelli, di Medea in Medea in Corinto di Johann Simon Mayr. Erede della tradizione belcanistica tramandata dal celebre sopranista Girolamo Crescentini, venne ammirata anche per le doti attoriali; tenne il ruolo della protagonista nelle prime rappresentazioni di Sonnambula, Norma,Beatrice di Tenda.
http://www.treccani.it/enciclopedia/pasta-giuditta-nata-negri_(Enciclopedia-Italiana)/ https://viaf.org/viaf/76494131/ nel ruolo della protagonista.
[3](Nota n. 574,
p. 343dal carteggio Seminara2017 a cura di Graziella Seminara)343
A Sophia Johnstone
Sophia Johnstone, scozzese di nascita, che nel 1814 aveva sposato Francis Platamone, conte di Sant’Antonio; questi, di nobili ascendenze siciliane, nel 1830 aveva acquisito il titolo di duca di Cannizzaro. La coppia si muoveva tra Londra e Parigi, ma privilegiava la splendida residenza di Wimbledon, nota come “Warren House”, dove teneva soirées musicali destinate all’alta società londinese.
http://viaf.org/viaf/103559713/#St._Antonio,_Sophia_Platamone,_Countess,_-1841, duchessa di Cannizzaro
Cannizzaro
Italia
https://www.geonames.org/9610778/cannizzaro.html https://it.wikipedia.org/wiki/Cannizzaro, Bellinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Bellini http://viaf.org/viaf/39560983 dedicò l’arietta
Termine usato nei sec. XVII-XVIII, prevalentemente in ambito letterario, per designare le arie, con particolare riferimento al loro testo peotico nei libretti. Dalla metà del Settecento fu usato anche per indicare un'aria di brevi dimensioni.
http://www.treccani.it/vocabolario/arietta/ «Odia la pastorella», che reca la stessa data di questa lettera; dalla missiva si evince che il testo, desunto da un libretto
Libro di piccolo formato contenente il testo letterario di un’opera o di altra composizione vocale di carattere drammatico e, per estensione, il testo stesso, costituito dalle parole destinate a essere cantate, in versi o, più raramente, in prosa, dalle descrizioni della scenografia e dalle didascalie relative ai movimenti dei cantanti; può inoltre contenere indicazioni riguardanti uno specifico allestimento dell’opera, il contesto storico della sua prima rappresentazione, a volte, dichiarazioni di poetica dell’autore o degli autori. Molte di queste informazioni, quali il nome del compositore, del coreografo e delle altre figure che collaborarono alla messa in scena della prima rappresentazione, l’elenco dei cantanti e dei ballerini che vi parteciparono, l’organico strumentale, l’esposizione dell’antefatto con la dichiarazione della fonte letteraria, la dedica e la lettera al lettore, hanno oggi un’importanza capitale per la comprensione storica della singola opera e del sistema produttivo in cui essa nacque. Dal punto di vista strettamente letterario, il libretto è da considerarsi principalmente come parte integrante di un’opera d’arte complessiva da cui dipende e che lo trascende. Sebbene in alcuni casi esso tenda a rivendicare una propria dignità letteraria, è innegabile che molti aspetti della sua struttura siano predeterminati dalle esigenze specifiche del teatro musicale (prima fra tutte quella della declamazione cantata) e dalle innumerevoli convenzioni specifiche dei diversi generi operistici e dei diversi contesti storico-sociali. Così, la suddivisione in atti e scene, la successione dei numeri chiusi, la quantità di arie affidate a un personaggio (convenienze), la maggiore o minor presenza di pezzi d’assieme, l’impiego di determinate tipologie metriche e strofiche, ma anche il tipo di soggetto trattato (mitologico, storico o letterario), le modalità del suo svolgimento e del suo scioglimento (tragico o lieto) possono essere ricondotti a convenzioni, rispetto alle quali l’autore può disporre di una maggiore o minore libertà d’azione. Sebbene la paternità del libretto sia generalmente riconosciuta al poeta che lo ha prodotto (librettista), sono frequenti i casi in cui l’intervento del compositore ne modifica in modo sostanziale l’assetto, conducendo a divergenze anche notevoli fra la versione pubblicata e quella riportata in partitura (il che rende opportuno pubblicarle entrambe in forma distinta). Altrettanto significativi sono i casi in cui il compositore decide di contravvenire intenzionalmente alle indicazioni implicite del libretto, per esempio trasformando un recitativo in aria o viceversa, o ancora concependo situazioni musicali che contraddicono palesemente il senso del testo poetico.
https://it.wikipedia.org/wiki/Libretto di Metastasio (Issipile, atto
Unità di suddivisione principale di un dramma, di un’opera o di un balletto, che può essere ulteriormente suddivisa in quadri – sezioni di norma caratterizzate da unità di luogo e tempo – e in scene.
Implicita nella struttura della tragedia greca, la divisione in atti, di solito cinque separati da intervalli, fu introdotta in epoca romana e fu istituzionalizzata dalle poetiche classicistiche del Cinquecento.
Nell’opera italiana si affermarono presto altri modelli: il dramma per musica tra Sei e Settecento era sempre in tre atti (separati da due intermezzi e spesso seguiti da un balloconclusivo), tra Settecento e Ottocento prevalse la divisione in due atti (con un ballo nell’intervallo e un altro in conclusione), nel pieno Ottocento furono adottati modelli che andavano da due a quattro atti, eventualmente preceduti da un prologo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Atto_(teatro) III, scena
(1) Spazio che ospita la rappresentazione teatrale visibile al pubblico, delimitato orizzontalmente dal palcoscenico e verticalmente dalla scenografia. (2) Luogo in cui è ambientata e in cui si sviluppa l'azione drammatica. (3) Unità di suddivisione, spesso numerata, del testo drammatico, caratterizzata da omogeneità di luogo e tempo e definita dall'ingresso e dall'uscita di uno o più personaggi. Le scene, di numero variabile, possono essere raggruppate in quadri se si svolgono con identica scenografia oppure in atti; nel teatro musicale la transizione tra le scene è spesso accompagnata da un interludio strumentale. (4) Nel melodramma del XIX sec., episodio drammatico che combina recitativo, arioso e musica orchestrale, e che costituisce la prima sezione di un numero. Il termine era a volte impiegato (anche nella forma "gran scena") per definire un intero numero solistico, formato da molte sezioni, in cui l'interesse drammatico prevaleva su quello strettamente musicale.
http://www.treccani.it/vocabolario/scena/ 6), fu suggerito dalla stessa dedicataria.
[4](Nota n. 575,
p. 343dal carteggio Seminara2017 a cura di Graziella Seminara)343
È di certo l’iniziale di un cognome, di difficile decifrazione.
[6](Nota della lettera a cura di Graziella Seminara)Bellinihttps://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Bellini http://viaf.org/viaf/39560983 si riferisce al Quintetto
quintétto s.singolare m.maschile [der.derivato di quinto]. –
1. a. In senso ampio, componimento musicale per cinque esecutori; può essere vocale, come nei madrigali polifonici e nei concertati dell’opera teatrale, o strumentale, come nelle forme di musica da camera. b. In senso stretto, q.quintetto strumentale, componimento, generalm. in forma di sonata, per due violini, viola, violoncello e pianoforte, o due violini, viola, due violoncelli: i q.quintetto di Mozart, di Schubert, ecc. I componimenti per altri quintetti strumentali (di soli fiati, o di fiati e archi, ecc.eccetera) debbono essere precisati nel titolo. c. Il complesso dei cinque esecutori: costituire un q.quintetto; fare parte d’un quintetto.
http://www.treccani.it/vocabolario/quintetto/ «Al tuo fallo ammenda festi» dal secondo atto
Unità di suddivisione principale di un dramma, di un’opera o di un balletto, che può essere ulteriormente suddivisa in quadri – sezioni di norma caratterizzate da unità di luogo e tempo – e in scene.
Implicita nella struttura della tragedia greca, la divisione in atti, di solito cinque separati da intervalli, fu introdotta in epoca romana e fu istituzionalizzata dalle poetiche classicistiche del Cinquecento.
Nell’opera italiana si affermarono presto altri modelli: il dramma per musica tra Sei e Settecento era sempre in tre atti (separati da due intermezzi e spesso seguiti da un balloconclusivo), tra Settecento e Ottocento prevalse la divisione in due atti (con un ballo nell’intervallo e un altro in conclusione), nel pieno Ottocento furono adottati modelli che andavano da due a quattro atti, eventualmente preceduti da un prologo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Atto_(teatro) di Beatrice di Tenda
Ispirata a un dramma di Carlo Tebaldi Flores, Beatrice di Tenda fu messa in scena al Teatro La Fenice il 16 marzo 1833 con Giuditta Pasta nel ruolo della protagonista. La prima rappresentazione dell’opera fu un sollenne fiasco, come avrebbe riconosciuto lo stesso Bellini in una lettera del successivo 21 marzo al compositore Giuseppe Bornaccini (Ancona, 1802 1881), suo condiscepolo al Collegio di San Sebastiano in Napoli.
https://it.wikipedia.org/wiki/Beatrice_di_Tenda(dramma).