Biografia di Vincenzo Bellini

Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco BelliniDetto Il Cigno, Cavaliere della Legione d'onore

Nato il 3 novembre 1801 a Catania
Deceduto il 23 settembre 1835 a Puteaux, Paris
http://viaf.org/viaf/39560983

https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Bellini

I primi anni: Catania
Bellini nacque a Catania (nel Regno di Sicilia), presso un appartamento in affitto di Palazzo Gravina Cruyllas, in Piazza San Francesco d'Assisi, il 3 novembre del 1801, figlio di Rosario Bellini e di Agata Ferlito. Fu figlio e nipote d'arte: suo padre fu infatti un compositore minore, mentre il nonno paterno, Vincenzo Tobia Nicola Bellini, fu un rinomato compositore di musiche sacre originario di Torricella Peligna(nell'Abruzzo Citeriore, una regione del Regno di Napoli), già attivo a Petralia Sottana e trapiantato, in seguito alla sua scritturazione da parte di Ignazio Paternò Castello, a Catania, dove visse presso via Santa Barbara. Il piccolo Vincenzo dimostrò precocemente un interesse nei confronti della musica e intorno all'età di 14 anni si trasferì a studiare dal nonno il quale ne intuì l'alta predisposizione verso la composizione. Intorno al 1817 la sua produzione si fa particolarmente intensa, per convincere il senato civico ad ottenere una borsa di studio per il perfezionamento da effettuarsi al Real Collegio di Musica di San Sebastiano, con una supplica datata al 1818. Nel 1819 ottenne la borsa di 36 onze annue grazie all'interesse dell'intendente del Vallo, il duca di Sammartino. Partì da Messina, ospite dello zio padrino Francesco Ferlito, il 14 giugno e giunse al porto di Napoli dopo cinque giorni di tempesta, scampando fortunosamente ad un naufragio.
Gli studi musicali a Napoli
A Napoli fu allievo di Giacomo Tritto, ma conosciuto Nicola Antonio Zingarelli preferì seguire quest'altro, il quale lo indirizzò verso lo studio dei classici e il gusto per la melodia piana ed espressiva, senza artifici e abbellimenti, secondo i dettami della scuola musicale napoletana. Tra i banchi del conservatorio ebbe come condiscepoli Saverio Mercadante ed il musicista patriota Piero Maroncelli, ma soprattutto conobbe il calabrese Francesco Florimo, la cui fedele amicizia lo accompagnerà per tutta la vita e dopo la morte, allorché Florimo diventerà bibliotecario del conservatorio di Napoli e sarà tra i primi biografi dell'amico prematuramente scomparso. In questo periodo, Bellini compose musica sacra, alcune sinfonie d'opera e alcune arie per voce e orchestra, tra cui la celebre Dolente immagine il cui testo è attribuito alla sua fiamma di allora, Maddalena Fumaroli, opera oggi nota solo nelle successive rielaborazioni per voce e pianoforte. Nel 1825 presentò al teatrino del conservatorio la sua prima opera, Adelson e Salvini, come lavoro finale del corso di composizione. L'anno dopo colse il primo grande successo con Bianca e Fernando, andata in scena al teatro San Carlo di Napoli col titolo ritoccato in Bianca e Gernando per non mancare di rispetto al principe Ferdinando di Borbone. L'anno seguente il celebre Domenico Barbaja commissionò a Bellini un'opera da rappresentare al Teatro alla Scala di Milano. Partendo da Napoli, il giovane compositore lasciò alle spalle l'infelice passione per Maddalena Fumaroli, la ragazza che non aveva potuto sposare per l'opposizione del padre di lei, contrario al matrimonio con un "suonatore di cembalo".
Esperienza nel nord Italia
Sia Pirata (1827) sia La straniera (1829) ottennero alla Scala un clamoroso successo: la stampa milanese riconosceva in Bellini l'unico operista italiano in grado di contrapporre a Gioachino Rossini uno stile personale da cui prende la bellezza proprio quest'ultimo, basato su una maggiore aderenza della musica al dramma e sul primato del canto espressivo rispetto al canto fiorito. Meno fortuna ebbe nel 1829 Zaira, rappresentata a Parma per inaugurare il nuovo Teatro Ducale di Parma (oggi Teatro Regio di Parma) e la cui rappresentazione riscosse scarso successo. Lo stile di Bellini mal si adattava ai gusti del pubblico di provincia, più tradizionalista. Delle cinque opere successive, le più riuscite sono non a caso quelle scritte per il pubblico di Milano (La sonnambula, e Norma, entrambe andate in scena nel 1831) e Parigi (I puritani - 1835). In questo periodo compose anche due opere per il Teatro La Fenice di Venezia: I Capuleti e i Montecchi (1830), per i quali adattò parte della musica scritta per Zaira, e la sfortunata Beatrice di Tenda (1833).
Parigi, gli ultimi anni e la morte
La svolta decisiva nella carriera e nell'arte del musicista catanese coincise con la sua partenza dall'Italia alla volta di Parigi. Qui Bellini entrò in contatto con alcuni dei più grandi compositori d'Europa, tra cui Fryderyk Chopin, e il suo linguaggio musicale si arricchì di colori e soluzioni nuove, pur conservando intatta l'ispirazione melodica di sempre. Gioachino Rossini che viveva a Parigi, lo considerava il suo pupillo. Oltre ai Puritani, scritti in italiano per il Théâtre-Italien, diretto da Rossini, a Parigi Bellini compose numerose romanze da camera di grande interesse, alcune delle quali in francese, dimostrandosi pronto a comporre un'opera in francese per il Teatro dell'Opéra di Parigi. La sua carriera e la sua vita furono però stroncate a meno di 34 anni da un'infezione intestinale amebica probabilmente contratta all'inizio del 1830. Bellini fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise, con un monumento funebre realizzato da Carlo Marochetti, dove rimase per oltre 40 anni, vicino a Chopin e a Cherubini. Rossini fu tra coloro che portarono il feretro. Il 23 ottobre 1876 la salma, traslata da Père Lachaise fu inumata nel duomo di Catania con una cerimonia descritta dall'amico compositore Francesco Florimo. Nelle varie tappe che segnarono il ritorno in Patria, il feretro del compositore fu accolto ovunque con calore e commozione. Giunto infine nella sua città natale, vennero celebrate le solenni esequie, a cui parteciparono migliaia di catanesi, alcuni parenti del compositore (tra cui due fratelli ancora in vita), e una folta rappresentanza di autorità civili, militari e religiose. In onore del ritorno in Patria delle sue spoglie la sua città natale riprodusse l'Arco di Trionfo di Parigi in ricordo del soggiorno francese del musicista. La tomba fu realizzata dallo scultore Giovanni Battista Tassara, mentre il monumento cittadino fu opera di Giulio Monteverde.

Vocabolario dei termini musicali

Vocabulary

Quintetto
quintétto s.singolare m.maschile [der.derivato di quinto]. – 1. a. In senso ampio, componimento musicale per cinque esecutori; può essere vocale, come nei madrigali polifonici e nei concertati dell’opera teatrale, o strumentale, come nelle forme di musica da camera. b. In senso stretto, q.quintetto strumentale, componimento, generalm. in forma di sonata, per due violini, viola, violoncello e pianoforte, o due violini, viola, due violoncelli: i q.quintetto di Mozart, di Schubert, ecc. I componimenti per altri quintetti strumentali (di soli fiati, o di fiati e archi, ecc.eccetera) debbono essere precisati nel titolo. c. Il complesso dei cinque esecutori: costituire un q.quintetto; fare parte d’un quintetto.
http://www.treccani.it/vocabolario/quintetto/

Aria
Brano per voce sola appartenente a un’opera, oratorio , cantata o ad altro genere di teatro musicale (nel balletto solo strumentale). Il termine, usato già nel XIV sec. per indicare una melodia dal profilo ben riconoscibile, fu impiegato fin dalle origini dell’opera per designare sezioni cantabili che interrompevano la continuità del recitar cantando , sia per rappresentare realisticamente l’atto del cantare (“Vi ricorda o boschi ombrosi” nell’Orfeo, 1607), sia per esprimere uno sfogo affettivo del personaggio. Nell’opera italiana del pieno Ottocento prevalse anche nelle arie la struttura in più movimenti codificata dalle opere di Rossini (numero); questa articolazione favoriva l’integrazione dell’aria nell’azione drammatica in quanto prevedeva l’alternanza tra movimenti dinamici, in cui questa procede (scena[4] e tempo di mezzo), e momenti di stasi riflessiva (cantabile e cabaletta); la transizione tra i diversi momenti era spesso innescata dall’intervento di personaggi secondari (pertichino) che interloquivano col solista titolare dell’aria.


Aria di sortita
Nell'opera del Settecento e del primo Ottocento, aria di sortita cantata da un personaggio quando compare in scena la prima volta (e quindi al momento di "sortire" dalle quinte). Nell'Ottocento un'aria di sortita in questa posizione era detta cavatina.


Arietta
Termine usato nei sec. XVII-XVIII, prevalentemente in ambito letterario, per designare le arie, con particolare riferimento al loro testo peotico nei libretti. Dalla metà del Settecento fu usato anche per indicare un'aria di brevi dimensioni.
http://www.treccani.it/vocabolario/arietta/

Atto
Unità di suddivisione principale di un dramma, di un’opera o di un balletto, che può essere ulteriormente suddivisa in quadri – sezioni di norma caratterizzate da unità di luogo e tempo – e in scene. Implicita nella struttura della tragedia greca, la divisione in atti, di solito cinque separati da intervalli, fu introdotta in epoca romana e fu istituzionalizzata dalle poetiche classicistiche del Cinquecento. Nell’opera italiana si affermarono presto altri modelli: il dramma per musica tra Sei e Settecento era sempre in tre atti (separati da due intermezzi e spesso seguiti da un balloconclusivo), tra Settecento e Ottocento prevalse la divisione in due atti (con un ballo nell’intervallo e un altro in conclusione), nel pieno Ottocento furono adottati modelli che andavano da due a quattro atti, eventualmente preceduti da un prologo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Atto_(teatro)

Balletto
(anche "ballo") Nell'accezione più ampia, qualsiasi rappresentazione fondata sul movimento corporeo, regolata da uno schema precostituito di passi, detto coreografia(2), e accompagnata dalla musica.


Basso
La voce maschile più grave. Fin dalle prime opere a questo registro vocale furono associate principalmente due tipologie di ruoli: personaggi maschili anziani o dotati di una certa autorità e ruoli con caratteristiche comico-grottesca (rispettivamente Plutone e Caronte in L'Orfeo, 1607). Nel corso dell'Ottocento al basso verranno affidati anche ruoli drammatici e tragici: personaggi complessi e tormentati (Filippo in Don Carlos, 1867), figure di tiranni e despoti (il Grande Inquisitore nella stessa opera) o anche figure demoniache (il protagonista del Mefistofele, 1868-75). Sono comunque rari i casi in cui il basso è protagonista assoluto (Boris nel Boris Godunov, 1874).


Cabaletta
Nell'opera italiana dell'Ottocento, la sezione finale, di solito in tempo mosso, di un numero e in particolare di un'aria, a volte di un duetto, chiamata più spesso stretta dei pezzi d'assieme. La forma della cabaletta prevede due enunciazioni complete di una stessa melodia con il medesimo testo, separate da un ritornello orchestrale e seguite da una coda. Secondo studi recenti il termine, di etimologia incerta e attestato già nel Settecento, designava in origine la singola melodia da ripetersi; solo successivamente fu usato per definire la sezione nel suo insieme.


Censura
Controllo preventivo esercitato da autorità ecclesiastiche o civili sui testi delle opere letterarie e teatrali, allo scopo di eliminare da esse elementi ritenuti sconvenienti o pericolosi sul piano religioso, morale o politico . Nel periodo della Restaurazione (dal 1814) essa fu rafforzata in tutti gli stati europei e affidata ad appositi organismi costituiti da funzionari del clero o di polizia, che la esercitarono in maniera più o meno rigida a seconda degli eventi politici in corso (sommosse, moti rivoluzionari) e della maggiore o minore tolleranza dei diversi regimi. In Italia, e in particolare nei territori soggetti all'Austria e nel Regno delle Due Sicilie, la censura teatrale si esercitò soprattutto sui libretti delle opere nei quali, in maniera a volte non intenzionale, si riflettevano idee e sentimenti connessi ai moti risorgimentali, mentre nello Stato della Chiesa si vigilava affinché non venissero toccati in alcun modo temi religiosi (erano proibite parole quali "chiesa", "angelo", "croce", anche se in senso metaforico). Gli impresari erano obbligati a sottoporre in anticipo alle autorità prima la selva, poi il libretto manoscritto dell'opera, che, quando non semplicemente proibito, veniva restituito tagliato e corretto secondo le indicazioni dei censori.


Compagnia
Insieme degli artisti che partecipano all'allestimento di un'opera. Tra il 1600 e il 1670 circa le compagnie, formate sul modello della compagnia dell'arte da cantanti-attori, compositori, poeti e scenografi, erano itineranti: esse si spostavano di città in città per allestire le stesse opere in diversi teatri di corte o pubblici. Successivamente, soprattutto in Italia fino a tutto l'Ottocento, il termine passò a indicare l'insieme dei cantanti ingaggiati da un teatro per un'intera stagione; nel resto d'Europa, e in particolare a Parigi, le compagnie erano permanenti e restavano legate anche per diversi anni a un singolo teatro.


Concerto, esecuzione in forma di
Esecuzione di un'opera musicale senza l'ausilio di un allestimento scenico. A volte viene usata con lo stesso significato l'espressione "in forma oratoriale (oratorio).


Coro
Complesso formato da più voci non solistiche che esegue brani all'unisono o, più frequentemente, a più parti; per estensione, il termine indica un brano musicale destinato a essere eseguito da tale complesso, in particolare nel teatro musicale. Il coro divenne una componente fondamentale nell'Ottocento, sviluppandosi in forme sempre più complesse, come i cori doppi, per esigenze drammatiche e spettacolari.


Duetto
Brano per due voci sole. Sin dalle origini dell'opera , il duetto fu usato, in forme simili a quelle dell'aria, come mezzo elettivo per rappresentare il contrasto o la consonanza sentimentale tra due personaggi. Nel Settecento il duetto è presente raramente nell'opera seria, dove di solito è collocato alla fine di un atto, mentre è frequente nell'opera buffa, soprattutto per le scene di vivace confronto; il suo impiego si moltiplica dall'Ottocento nelle opere italiane, francesi e tedesche di ogni genere, in cui diviene il mezzo principale per esprimere il rapporto amoroso. Nel melodramma prevale il modello formale codificato da Rossini (numero), che può essere variato in molti modi.


Impresario
Imprenditore che si assume in prima persona la responsabilità economica di uno spettacolo teatrale, occupandosi dell’organizzazione logistica e della formazione del cast in accordo con i proprietari dei teatri. Come figura professionale la sua data di nascita coincide con quella degli spettacoli pubblici a Venezia nel 1637, quando la famiglia patrizia Tron affittò il teatro S. Cassiano alla compagnia formata dal librettista Benedetto Ferrari e dal compositore Francesco Manelliper la rappresentazione con ingresso a pagamento dell’Andromeda. Per questa prima fase si parla di opera mercenaria, cioè a pagamento; successivamente, tra Sei e Settecento, la figura dell’impresario si istituzionalizzò, dando vita a un sistema di produzione noto come opera impresariale, in cui si affittavano i teatri cittadini o delle famiglie nobili per periodi di tempo sempre più lunghi, al fine di potervi tenere una o più stagioni, incentrate sul reclutamento di una compagnia di canto e di ballo. Nella prima metà dell’Ottocento impresari quali Domenico Barbaja o Alessandro Lanari giunsero a controllare contemporaneamente più teatri in diverse città in Italia e all’estero. Nella seconda metà del secolo, a causa di un sistema produttivo sempre più di tipo industriale, di tipo industriale, l’iniziativa della produzione operistica fu assunta direttamente dalle case editrici (in Italia Ricordi, Lucca, Sonzogno), che soppiantarono progressivamente la figura dell’impresario nel determinare le scelte dei compositori e dei cantanti nei maggiori teatri del mondo. Nei teatri di oggi le competenze tradizionali dell’impresario sono suddivise tra diverse figure professionali, quali il sovrintendente, il direttore artistico e, in Germania, il Dramaturg.


Libretto
Libro di piccolo formato contenente il testo letterario di un’opera o di altra composizione vocale di carattere drammatico e, per estensione, il testo stesso, costituito dalle parole destinate a essere cantate, in versi o, più raramente, in prosa, dalle descrizioni della scenografia e dalle didascalie relative ai movimenti dei cantanti; può inoltre contenere indicazioni riguardanti uno specifico allestimento dell’opera, il contesto storico della sua prima rappresentazione, a volte, dichiarazioni di poetica dell’autore o degli autori. Molte di queste informazioni, quali il nome del compositore, del coreografo e delle altre figure che collaborarono alla messa in scena della prima rappresentazione, l’elenco dei cantanti e dei ballerini che vi parteciparono, l’organico strumentale, l’esposizione dell’antefatto con la dichiarazione della fonte letteraria, la dedica e la lettera al lettore, hanno oggi un’importanza capitale per la comprensione storica della singola opera e del sistema produttivo in cui essa nacque. Dal punto di vista strettamente letterario, il libretto è da considerarsi principalmente come parte integrante di un’opera d’arte complessiva da cui dipende e che lo trascende. Sebbene in alcuni casi esso tenda a rivendicare una propria dignità letteraria, è innegabile che molti aspetti della sua struttura siano predeterminati dalle esigenze specifiche del teatro musicale (prima fra tutte quella della declamazione cantata) e dalle innumerevoli convenzioni specifiche dei diversi generi operistici e dei diversi contesti storico-sociali. Così, la suddivisione in atti e scene, la successione dei numeri chiusi, la quantità di arie affidate a un personaggio (convenienze), la maggiore o minor presenza di pezzi d’assieme, l’impiego di determinate tipologie metriche e strofiche, ma anche il tipo di soggetto trattato (mitologico, storico o letterario), le modalità del suo svolgimento e del suo scioglimento (tragico o lieto) possono essere ricondotti a convenzioni, rispetto alle quali l’autore può disporre di una maggiore o minore libertà d’azione. Sebbene la paternità del libretto sia generalmente riconosciuta al poeta che lo ha prodotto (librettista), sono frequenti i casi in cui l’intervento del compositore ne modifica in modo sostanziale l’assetto, conducendo a divergenze anche notevoli fra la versione pubblicata e quella riportata in partitura (il che rende opportuno pubblicarle entrambe in forma distinta). Altrettanto significativi sono i casi in cui il compositore decide di contravvenire intenzionalmente alle indicazioni implicite del libretto, per esempio trasformando un recitativo in aria o viceversa, o ancora concependo situazioni musicali che contraddicono palesemente il senso del testo poetico.
https://it.wikipedia.org/wiki/Libretto

Loggione
Il settore più alto degli ordini architettonici di un teatro all'italiana, i cui posti sono i più economici. Per estensione, l'insieme degli spettatori che lo frequentano (loggionisti), di solito appassionati e intransigenti giudici delle prestazioni dei cantanti. (Vedi anche claque; divismo).


Opera
(dal plurale del latino opus, nel senso di “manufatto”) Spettacolo teatrale in cui l’azione si manifesta principalmente attraverso la musica e l’espressione canora dei personaggi. L’opera è un genere complesso, fondato sulla cooperazione tra testo letterario (libretto), allestimento scenico e musica, che ha comunque una funzione essenziale nel caratterizzare drammaticamente il lavoro (drammaturgia musicale). Le differenti possibilità di relazione che intercorrono tra musica, libretto e aspetti scenici rendono pressoché impossibile una definizione univoca di opera. A ciò si aggiungono le difficoltà causate dall’evoluzione compiuta in quattro secoli di storia, dalla presenza sotto una comune etichetta di generi tra loro estremamente lontani, dalle specificità nazionali (sotto il profilo sia drammaturgico sia organizzativo). L’opera nacque nell’Italia del primo Seicento (Firenze, Mantova, Roma) come spettacolo di corte con carattere prevalentemente celebrativo. Dalla fine degli anni trenta, con l’apertura a Venezia dei primi teatri pubblici a pagamento, si impose il modello dell’opera impresariale, che produsse in Italia, con la rapida e diffusa circolazione di cantanti, compositori, scenografi, l’attività di una miriade di sale teatrali sparse sul territorio (dalle grandi capitali dotate di numerosi palcoscenici ai piccoli centri) e una produzione sterminata di nuovi lavori (nel XVIII secolo e nella prima metà del XIX secolo i compositori arrivavano a scrivere tre o quattro novità all’anno). Tale modello si diffuse ben presto in Europa, imponendo nel Settecento – nelle tre declinazioni dell’opera seria, dell’opera buffa e poi dell’opera semiseria – il predominio italiano che perdura ancor oggi nei cartelloni dei teatri di tutto il mondo.


Opera seria
Genere dell’opera italiana, che comprende le opere di argomento eroico o tragico dalla fine del XVII all’inizio del XIX sec. Il termine non compare mai nei libretti (dove domina la dizione dramma per musica, a volte specificato come “serio”), ma entrò nell’uso corrente quando si istituzionalizzò la separazione rispetto all’opera buffa. Regolata da un indirizzo estetico classicista di matrice razionalista, l’opera seria mirava alla rappresentazione idealizzata di valori morali e di comportamenti esemplari della classe nobiliare, attraverso soggetti desunti principalmente dalla storia antica. Tra le sue principali caratteristiche drammatiche e musicali, che si assestarono, con la produzione metastasiana, in un solido complesso di convenzioni, vi sono la divisione del dramma in tre atti, una chiara articolazione delle scene (3), il rispetto delle unità di tempo e di azione con esclusione di trame secondarie, l’espunzione di ogni componente comica, un numero limitato di personaggi (non più di otto), l’organizzazione musicale in base ai due regimi stilistici del recitativo e dell’aria, la distribuzione di queste ultime secondo un equilibrato sistema mirante a ottenere varietà di caratteri espressivi e a rispettare le gerarchie di prestigio tra i vari cantanti ( convenienze).


Recitativo
Stile di canto che imita i modi della recitazione parlata. Presente da sempre in tutte le culture e in tutte le epoche . Nel primo Ottocento furono ancora modelli francesi a imporre l'impiego del recitativo strumentato nell'opera seria italiana, in particolare a Napoli; tale pratica, qui accolta da Rossini, si diffuse sul suo esempio fino a diventare esclusiva, mentre il recitativo semplice sopravvisse a lungo nell'opera buffa. Nel corso dell'Ottocento la distinzione tra recitativo e cantabile si andò attenuando, in quanto il primo fu sempre meno usato come connettivo tra i diversi numeri e fu incorporato in essi (v. scena[4]); compositori quali Bellini, Donizzetti e Verdi fecero spesso uso di ampie frasi in stile di arioso, che consentivano di passare più gradualmente dal recitativo al cantabile. Il processo continuò fino alla fine del secolo, quando la distinzione può considerarsi scomparsa.


Scena
(1) Spazio che ospita la rappresentazione teatrale visibile al pubblico, delimitato orizzontalmente dal palcoscenico e verticalmente dalla scenografia. (2) Luogo in cui è ambientata e in cui si sviluppa l'azione drammatica. (3) Unità di suddivisione, spesso numerata, del testo drammatico, caratterizzata da omogeneità di luogo e tempo e definita dall'ingresso e dall'uscita di uno o più personaggi. Le scene, di numero variabile, possono essere raggruppate in quadri se si svolgono con identica scenografia oppure in atti; nel teatro musicale la transizione tra le scene è spesso accompagnata da un interludio strumentale. (4) Nel melodramma del XIX sec., episodio drammatico che combina recitativo, arioso e musica orchestrale, e che costituisce la prima sezione di un numero. Il termine era a volte impiegato (anche nella forma "gran scena") per definire un intero numero solistico, formato da molte sezioni, in cui l'interesse drammatico prevaleva su quello strettamente musicale.
http://www.treccani.it/vocabolario/scena/

Spartito
Riduzione di una partitura operistica (ma anche di oratorio o balletto), consistente nelle parti vocali originali e in una sintesi per pianoforte delle parti orchestrali. Nacque come strumento professionale per cantanti e maestri accompagnatori alla fine del Settecento, ma conobbe grande diffusione nei due secoli successive, in funzione del successo mondiale del genere operistico e dell’allargamento della composizione sociale del pubblico, grazie all’abbassamento dei costi della stampa musicale consentito da tecniche quali la litografia. In questo contesto lo spartito era destinato prevalentemente al consumo domestico dei lavori teatrali più recenti e popolari: si usava infatti pubblicare dapprima solo le sezioni di maggior successo e di più facile esecuzione (arie e duetti), e solo se l’opera si affermava stabilmente nel repertorio veniva pubblicato lo spartito completo. Tali pubblicazioni rappresentavano spesso l’unico tramite tra il mondo del teatro e quanti avevano difficilmente accesso a esso, sia perché abitavano lontano dai maggiori centri di produzione sia per motivi economici; esse costituivano quindi un fondamentale mezzo di diffusione e popolarizzazione del repertorio operistico.


Tenore
La voce maschile più acuta. Nei primi decenni della fortuna dell’opera si incontrano spesso tenori protagonisti (Ulisse in Il ritorno di Ulisse in patria, 1639-40), ma di fatto queste parti avevano una tessitura che oggi definiremmo baritonale ed erano interpretate da un baritenore. Nel secondo Seicento e per buona parte del Settecento al tenore vennero attribuite parti di carattere: figure comiche di donne anziane en travesti, oppure tiranni e despoti. Anche nell’opera buffa tardo settecentesca il tenore era di solito un ruolo secondario, quello del giovane innamorato, e nel primo Ottocento conservò tale connotazione, aggiungendovi però una tessitura acutissima e notevole virtuosismo (Lindoro in L’italiana in Algeri, 1813); questa tipologia, detta tenore contraltino, fu presto soppiantata da nuove forme di vocalità tenorile, anche se il carattere leggero rimase in alcuni protagonisti di opere successive, definiti come tenori di grazia. Nel melodramma serio il tenore divenne un protagonista verso la fine degli anni venti dell’Ottocento, quando il ruolo dell’innamorato passò in primo piano per formare con il soprano la coppia principale. Fin da subito si delinearono i due tipi fondamentali di carattere che può assumere il tenore moderno: quello eroico, connotato da slancio passionale e grande veemenza vocale (Edgardo in Lucia di Lammermoor, 1835), e quello più languido, caratterizzato da una vocalità più cantabile (Nemorino in L’elisir d’amore, 1832). Nella critica e nella trattatistica italiana questi due tipi verranno denominati rispettivamente tenore drammatico (o “di forza”) e tenore lirico. La preminenza del tenore rispetto alle altre voci maschili perdurò per tutto l’Ottocento, anche in tradizioni operistiche differenti da quella italiana (le parti di protagonista nel grand-opéra e lo Heldenteno wagneriano), e ancor oggi il tenore è la voce maschile che più spesso dà origine a fenomeni di divismo. È probabilmente collegato a questo “abuso” del mito tenorile il fatto che nel teatro musicale del Novecento al tenore vengono sempre meno spesso affidate parti di protagonista positivo, ma piuttosto di personaggi nettamente malvagi (Aegisthus in Elektra, 1909) o equivoci e interiormente tormentati (Captain Vere in Billy Budd, 1951).


Tragédie lirique
(fr.: "tragedia lirica") Termine con cui a partire dal 1740 circa fu definita la tragédie en musique, il più importante genere del teatro musicale, concepito nell'ambito della Académie royale de musique fondata da Luigi XIV nel 1672 e realizzato con la collaborazione tra Lully e il poeta Philippe Quinault. Ispirata ai modelli aulici della tragedia letteraria (Corneille, Racine, Voltaire), nel corso di un secolo e mezzo la tragédie lyrique conservò quasi intatte alcune delle sue caratteristiche originarie: argomento mitologico o eroico, articolazione del dramma in un prologo e cinque atti (eliminato il primo, ridotti spesso a tre i secondi verso la fine del Settecento), linguaggio letterario elevato, grande attenzione alla declamazione del testo e impiego limitato del canto virtuosistico, struttura musicale costituita da una successione di récits, airs solistici e corali, entrées e diverissements, assai meno distinti tra loro dei numeri dell'opera italiana.


Teatri ed enti

Lista di Teatri ed Enti

Teatro Carcano
Milano
Il Teatro Carcano è un teatro storico di Milano: inaugurato nel 1803, è ancora oggi una delle più grandi sale della città, e ospita spettacoli di prosa, danza e musica.
https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_Carcano

Teatro alla Scala
Milano
l Teatro alla Scala, citato solitamente in maniera informale come la Scala, è il principale teatro d'opera di Milano. Considerato tra i più prestigiosi teatri al mondo, ospita da 242 anni i principali artisti nel campo internazionale dell'opera, e, più in generale, della musica classica, spesso commissionando opere tuttora presenti nei cartelloni dei maggiori teatri nel mondo. L'edificio, progettato dal Giuseppe Piermarini e inaugurato nel 1778, sorse sulle ceneri del precedente Teatro Ducale, distrutto da un incendio nel 1776; deve il nome alla chiesa di Santa Maria alla Scala, demolita per far posto al Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala inaugurato il 3 agosto 1778, sotto l'allora regno di Maria Teresa d'Austria, con L'Europa riconosciuta composta per l'occasione da Antonio Salieri. A partire dall'anno di fondazione è sede dell'omonimo coro, dell'orchestra, del corpo di Ballo, e dal 1982 anche della Filarmonica. Il complesso teatrale è situato nell'omonima piazza, affiancato dal Casino Ricordi, oggi sede del Museo teatrale alla Scala.
http://www.treccani.it/enciclopedia/teatro-alla-scala/

Teatro La Fenice
Venezia
Il Gran Teatro La Fenice, ubicato nel Sestiere di San Marco in campo San Fantin, è oggi il principale teatro lirico di Venezia, nonché uno dei più prestigiosi al mondo. Ogni anno tiene il tradizionale Concerto di Capodanno. Due volte distrutto e riedificato, è stato sede di importanti stagioni operistiche, sinfoniche e del Festival Internazionale di Musica Contemporanea. Il Teatro è stato nell'Ottocento sede di numerose prime assolute di opere di Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi. Anche nel Novecento grande è stata l'attenzione alla produzione contemporanea, con prime mondiali di Igor Stravinskij, Benjamin Britten, Sergej Prokofiev, Luigi Nono, Bruno Maderna, Karlheinz Stockhausen e di Mauricio Kagel, Adriano Guarnieri, Luca Mosca e Claudio Ambrosini.
http://www.treccani.it/enciclopedia/teatro-la-fenice/

Teatro San Carlo
Napoli
Il Teatro di San Carlo, noto semplicemente come Teatro San Carlo, è un teatro lirico di Napoli, tra i più famosi e prestigiosi al mondo, fondato nel 1737. Può ospitare 1386 spettatori e conta una vasta platea (22×28×23 m), cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo più un ampio palco reale, un loggione ed un palcoscenico (34×33 m). Date le sue dimensioni, struttura e antichità è stato modello per i successivi teatri d'Europa. Affacciato sull'omonima via e, lateralmente, su piazza Trieste e Trent o, il teatro, in linea con le altre grandi opere architettoniche del periodo, quali le grandi regge borboniche, fu il simbolo di una Napoli che rimarcava il suo status di grande capitale europea.
https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_di_San_Carlo

Casa Editrice Ricordi
Napoli
La Ricordi è una casa editrice italiana di edizioni musicali fondata nel 1808 e tuttora esistente. Fu diretta fino al 1919 da membri della famiglia Ricordi: Giovanni Ricordi, Tito I Ricordi, Giulio Ricordi e Tito II Ricordi. Dopo la seconda guerra mondiale la famiglia tornò per un breve periodo a guidare la casa editrice con Camillo Ricordi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Casa_Ricordi

Teatro Carlo Felice
Genova
Il teatro Carlo Felice è il principale teatro genovese ed uno dei più noti in Italia. Vi si tengono la stagione d'Opera lirica e Balletto e la stagione Sinfonica, oltre a recital e manifestazioni varie. Dal 1991 è la sede principale delle stagioni musicali della Giovine Orchestra Genovese, onlus che organizza, produce e promuove concerti di musica da camera dal 1912, la cui sede si trova nella vicinissima Galleria Mazzini. Il teatro è posto appena a lato della centrale piazza De Ferrari, in pieno centro cittadino, accanto al monumento equestre a Giuseppe Garibaldi e poco distante dalla fontana che rappresenta uno dei simboli della città. Davanti al teatro si trova la stazione "De Ferrari" della metropolitana di Genova.
https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_Carlo_Felice

King's Theatre
Londra
Her Majesty's Theatre è un teatro sito ad Haymarket nel West End di Londra. Il nome del teatro, che ha una capienza di 1.216 posti, è destinato a cambiare in His Majesty's Theatre, com'era conosciuto nella prima metà del XX secolo (precisamente dal 1901 al 1952), qualora fosse un monarca maschio a succedere alla regina Vittoria del Regno Unito.
https://it.wikipedia.org/wiki/Her_Majesty%27s_Theatre

Drury Lane Thetare
Londra
Il Theatre Royal Drury Lane è un teatro del West End situato nel distretto londinese di Covent Garden. Si affaccia su Catherine Street (un tempo chiamata Brydges Street) e ha sul retro la strada Drury Lane. Il Drury Lane è il teatro più vecchio di Londra ed è stato ricostruito tre volte sullo stesso terreno di quello originale, che fu inaugurato nel 1663. Durante i primi due secoli della sua storia, fu il teatro più importante della capitale. Nel periodo del suo massimo splendore era uno dei pochi teatri a godere del titolo di Patent theatre, riservato ai teatri che avevano la licenza di rappresentare drammi teatrali a seguito della riforma di Carlo II d'Inghilterra nel 1660.
https://it.wikipedia.org/wiki/Theatre_Royal_Drury_Lane

Real teatro italiano
Théâtre de la comédie italienne
Théâtre Italien
Paris
Ci fu a più riprese un Théâtre italien de Paris (teatro italiano) a Parigi. A seconda delle epoche, il Théâtre-Italien di Parigi proponeva delle pièce senza musica o delle opere. Si distinguono così la comédie italienne ancienne, il théâtre lyrique italien (questo, sotto nomi differenti), e la comédie italienne moderne.
https://it.wikipedia.org/wiki/Théâtre_de_la_comédie_italienne

Opéra national de Paris
Parigi
L'Opéra national de Paris è un teatro pubblico francese posto sotto la tutela del Ministero della Cultura francese. Esso ha come scopo di rendere accessibile il patrimonio lirico e coreografico al maggior numero di persone, e quello di favorire la creazione e la rappresentazione delle opere contemporanee. A questo titolo, l'Opéra, dispone di due sale: l'Opéra Garnier (che ospita la compagnia di balletto stabile del teatro) e l'Opéra Bastille. L'Opéra national de Paris contribuisce inoltre alla formazione professionale e al perfezionamento dei cantanti e dei ballerini, con il suo centro di formazione d'arte lirica e con la celebre scuola di danza di Nanterre. Il settore animazione e giovani elabora ogni stagione un programma pedagogico.
https://it.wikipedia.org/wiki/Opéra_national_de_Paris

Opere musicali e composizioni

Lista delle opere

Beatrice di Tenda
Compositore: Vincenzo Bellini
Librettista: Felice Romani
Teatro La Fenice
Venezia 16 marzo 1833
Nota: Ispirata a un dramma di Carlo Tebaldi Flores, Beatrice di Tenda fu messa in scena al Teatro La Fenice il 16 marzo 1833 con Giuditta Pasta nel ruolo della protagonista. La prima rappresentazione dell’opera fu un sollenne fiasco, come avrebbe riconosciuto lo stesso Bellini in una lettera del successivo 21 marzo al compositore Giuseppe Bornaccini (Ancona, 1802 1881), suo condiscepolo al Collegio di San Sebastiano in Napoli.


https://it.wikipedia.org/wiki/Beatrice_di_Tenda(dramma)

Bianca e Gernando
Compositore: Vincenzo Bellini
Librettista: Domenico Gilardoni
Teatro San Carlo
Napoli 30 maggio 1826
Nota: 72 Bianca e Gernando, composta su libretto di Domenico Gilardoni e andata in scena al Teatro San Carlo il 30 maggio 1826 con Henriette Méric Lalande e Giovanni Battista Rubini.
Nota: Il titolo originale Bianca e Fernando fu sostituito da Bellini in Bianca e Gernando in occasione del debutto dell'opera per riguardo al principe Ferdinando di Borbone.
Nota: 79-80 Il soggetto di Bianca e Fernando derivava dal dramma di Carlo Roti Bianca e Fernando alla tomba di Carlo IV duca di Agrigento, messo in scena a Napoli nel 1820 e pubblicato nel 1825 dall’editore Gaetano Nobile.


https://it.wikipedia.org/wiki/Bianca_e_Fernando

I Capuleti e i Montecchi
Compositore: Vincenzo Bellini Compositore: Felice Romani
Teatro La Fenice
Venezia 11 marzo 1830
Nota: La «tragedia lirica» I Capuleti e i Montecchi fu composta da Bellini su commissione di Alessandro Lanari, impresario del Teatro La Fenice di Venezia: il musicista, che si trovava nella città lagunare dal dicembre 1829 per seguire la rappresentazione del Pirata, aveva accettato la proposta di sostituire l’inadempiente Pacini per la stagione del Carnevale del 1830. La ristrettezza del tempo indusse Felice Romani a riutilizzare il libretto di Giulietta e Romeo, scritto nel 1825 per Nicola Vaccaj; a sua volta Bellini si avvalse delle musiche già composte per Zaira, l’opera con la quale il 16 maggio 1829 aveva inaugurato il Teatro Ducale di Parma incontrando un sostanziale insuccesso. Fu invece trionfale l’accoglienza riservata dal pubblico veneziano ai Capuleti, che andarono in scena al Teatro La Fenice l’11 marzo 1830.


http://www.treccani.it/enciclopedia/capuleti-e-montecchi

Norma
Compositore: Vincenzo Bellini Compositore: Felice Romani
Teatro alla Scala
Milano 26 dicembre 1831
Nota: Norma, ispirata a un’omonima tragedia di Alexandre Soumet (Norma, ou l’Infanticide, 1831), fu concepita per il talento ‘enciclopedico’ di Giuditta Pasta, alla quale era destinato il ruolo della prima donna. L’opera inaugurò la Stagione di Carnevale del Teatro alla Scala il 26 dicembre 1831; nonostante l’esito incerto della prima rappresentazione, si impose ben presto come il titolo più rappresentativo del compositore di Catania.
Nota: 307 A Londra Norma fu messa in scena al King’s Theatre il 20 giugno 1833, con Giuditta Pasta nel ruolo della protagonista. Il 21 giugno Giuditta Pasta scriveva a Rachele Negri, madre di Giuditta: Ieri sera si rappresentò la Norma pel beneficio della Giuditta. Né la Medea né l’Anna Bolena possono vantare miglior successo di questa prima rappresentazione di Norma; mercé la mia insistenza con Laporte, e dietro la direzione di Bellini per l’orchestra e i cori, quest’opera è montata in maniera che non v’è esempio al Teatro Italiano di Londra, il trionfo quindi della stessa superò il desiderio di Giuditta, e la speranza di Bellini; vi furono applausi straordinari, e lagrime nel secondo atto In Maria Ferranti Giulini, Giuditta Pasta e i suoi tempi, Milano, Cronotipia Sormani, 1935, pp. 158-159.


https://it.wikipedia.org/wiki/Norma_(opera)

Il pirata
Compositore: Vincenzo Bellini Compositore: Felice Romani
Teatro alla Scala
Milano 27 ottobre 1827
Nota: 77 La terza opera di Bellini, Il pirata, messa in scena al Teatro alla Scala il 27 ottobre 1827 con Henriette Méric Lalande, Giovanni Battista Rubini e Antonio Tamburini.


https://it.wikipedia.org/wiki/Il_pirata

I puritani
Compositore: Vincenzo Bellini Compositore: Carlo Pepoli
Théâtre de la comédie italienne
Paris 24 gennaio 1835
Nota: Composti da Bellini su libretto di Carlo Pepoli , I puritani si ispiravano al dramma storico Têtes rondes et Cavaliers di Jacques-Arsène Ancelot e Joseph-Xavier-Boniface Saintine, che era andato in scena al Théâtre du Vaudeville il 25 settembre 1833 e in quello stesso anno era stato pubblicato a Parigi dall’editore Barba. L’opera fu rappresentata al Théâtre Italien di Parigi il 24 gennaio 1835 e incontrò uno trionfale successo, grazie anche all’interpretazione del “quartetto” di cantanti Giulia Grisi (“soprano), Giovanni Battista Rubini (“tenore), Antonio Taburini (“baritono), Luigi Lablache (“basso).
Nota: Opera seria in tre atti. Il dramma storico Têtes rondes et Cavaliers a sua volta era derivato dal romanzo Old mortality (1816) di Walter Scott che fu tradotto in Italia nel 1822 col titolo I puritani di Scozia. Essendo in rotta con il librettista Felice Romani, Bellini accettò il testo approntato dal conte Pepoli, distinto letterato ma che non aveva alcuna esperienza di teatro: l’ultima opera del Cigno fu composta pertanto nell’arco di ben nove mesi, un tempo decisamente ampio durante il quale musicista e librettista lavorarono fianco a fianco nella costruzione dell’impianto drammaturgico.


http://www.treccani.it/enciclopedia/i-puritani/

La sonnambula
Compositore: Vincenzo Bellini Compositore: Felice Romani
Teatro Carcano
Milano 6 marzo 1831
Nota: La Sonnambula, ispirata al balletto-pantomima La Sunnambule, ou L’arrivée d’un nouveau Seigneur di Eugéne Scribe messo in musica da Louis-Ferdinand Hérold (Parigi, Opéra, 19 settembre 1827), fu commissionata a Bellini dal Teatro Carcano di Milano, dove andò in scena il 6 marzo 1831 con grande successo. La parte di Amina fu tenuta da Giuditta Pasta, quella di Elvino da Giovanni Battista Rubini: i due cantanti concorsero al successo dell’opera documentato dalla stampa dell’epoca e confermato da Bellini in una lettera ad Alessandro Lamperi del 7 marzo 1831 (Rubini e la Pasta sono due angioli, che hanno entusiasmato quasi alla follia l’intiero pubblico).


http://www.treccani.it/enciclopedia/la-sonnambula-o-i-due-fidanzati-svizzeri

La straniera
Compositore: Vincenzo Bellini Compositore: Felice Romani
Teatro alla Scala
Milano 14 febbraio 1829
Nota: La straniera, ispirata al romanzo di Charles d’Alincourt L’Étrangere (pubblicato nel 1825), fu rappresentata al Teatro alla Scala il 14 febbraio 1829. Interpreti principali furono Henriette Méric Lalande, nel ruolo di Alaide, Domenico Reina nel ruolo di Arturo, Antonio Tamburini nel ruolo del barone di Valdeburgo. L’opera ottenne un grande successo e sancì la definitiva affermazione di Bellini nel panorama operistico del tempo.


https://it.wikipedia.org/wiki/La_straniera

Zaira
Compositore: Vincenzo Bellini Compositore: Felice Romani
Teatro Ducale
Parma 16 maggio 1829
Nota: Zaira, ispirata a una tragedia scritta da Voltaire nel 1732, fu commissionata a Bellini per l’inaugurazione del Nuovo teatro Ducale di Parma, dove messa in scena il 16 maggio 1829. Il suo insuccesso fu in parte determinato dall’ostilità del pubblico fomentato dall’avvocato parmense Luigi Torrigiani, il cui libretto era stato respinto dal musicista. Bellini non ripropose più l’opera ma impiegò una parte cospicua della musica, che rimaneggiò ampiamente, per la composizione de I Capuleti e i Montecchi.


https://it.wikipedia.org/wiki/Zaira_(Bellini)

Il viaggio a Reims
Compositore: Gioachino Rossini
Librettista: Luigi Balocchi
Théâtre Italien
Parigi 19 giugno 1825

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_viaggio_a_Reims

Il barbiere di Siviglia
Compositore: Gioachino Rossini
Librettista: Cesare Sterbini
Teatro di Torre Argentina
Roma 16 febbraio 1816

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_barbiere_di_Siviglia_(Rossini)

Medea in Corinto
Compositore: Johann Simon Mayr
Librettista: Felice Romani
Teatro San Carlo
Napoli 28 novembre 1816

https://it.wikipedia.org/wiki/Medea_in_Corinto_(Mayr)

Nina, o sia la pazza per amore
Compositore: Giovanni Paisiello
Librettista: Giovanni Battista Lorenzi
Teatro Belvedere di San Leucio
Caserta 25 giugno 1789

https://it.wikipedia.org/wiki/Nina,_o_sia_La_pazza_per_amore

Giulietta e Romeo
Compositore: Nicola Antonio Zingarelli
Librettista: Giuseppe Maria Foppa
Teatro alla Scala
Milano 30 gennaio 1796

https://it.wikipedia.org/wiki/Giulietta_e_Romeo_(Zingarelli)

Amici, parenti e colleghi di Bellini

Lista Persone

Sophia Johnstone Duchessa di Cannizzaro
Sesso: F
Nascita: Gran Bretagna
Morte: 1841
309 Sophia Johnstone, scozzese di nascita, che nel 1814 aveva sposato Francis Platamone, conte di Sant’Antonio; questi, di nobili ascendenze siciliane, nel 1830 aveva acquisito il titolo di duca di Cannizzaro. La coppia si muoveva tra Londra e Parigi, ma privilegiava la splendida residenza di Wimbledon, nota come “Warren House”, dove teneva soirées musicali destinate all’alta società londinese.
Francis Platamone
Sesso: M
309 Francis Platamone, conte di Sant’Antonio; questi, di nobili ascendenze siciliane, nel 1830 aveva acquisito il titolo di duca di Cannizzaro.






Giuditta Maria Costanza Pasta Negri
Sesso: F
Nascita: 1797 Saronno Varese Italia
Morte: 1865 Como Como Italia
83 Giuditta Negri (Saronno, 1797 - Como, 1865), soprano, nel 1816 aveva sposato l'avvocato Giuseppe Pasta e ne aveva assunto il cognome. Cantò la parte di Corinna nella première de Il Viaggio a Reims di Rossini (Théâtre Italien, 19 giugno 1825) e fu apprezzata nei ruoli di Nina in Nina, o siaLa pazza per amore di Paisiello, di Romeo in Giulietta e Romeo di Zingarelli, di Medea in Medea in Corinto di Johann Simon Mayr. Erede della tradizione belcanistica tramandata dal celebre sopranista Girolamo Crescentini, venne ammirata anche per le doti attoriali; tenne il ruolo della protagonista nelle prime rappresentazioni di Sonnambula, Norma,Beatrice di Tenda.


https://viaf.org/viaf/76494131/

http://www.treccani.it/enciclopedia/pasta-giuditta-nata-negri_(Enciclopedia-Italiana)/

Johann Simon Mayr
Sesso: M
Nascita: 14 giugno 1763 Germania
Morte: 2 dicembre 1845 Bergamo Bergamo Italia


https://viaf.org/viaf/54185531/#Mayr,_Giovanni_Simone,_1763-1845

https://it.wikipedia.org/wiki/Johann_Simon_Mayr

sopranista compositore Girolamo Crescentini
Sesso: M
Nascita: 2 febbraio 1762 Urbania Pesaro Italia
Morte: 24 aprile 1846 Napoli Napoli Italia


http://viaf.org/viaf/69194100/#Crescentini,_Girolamo,_1762-1846

https://it.wikipedia.org/wiki/Girolamo_Crescentini

Avvocato Giuseppe Pasta
Sesso: M
Nascita: 1742
Morte: 1823
83 Giuditta Negri (Saronno, 1797 - Como, 1865), soprano, nel 1816 aveva sposato l'avvocato Giuseppe Pasta e ne aveva assunto il cognome.


http://viaf.org/viaf/49966443/#Pasta,_Giuseppe,_1742-1823



Giovanni Gregorio Cataldo Paisiello
Sesso: M
Nascita: 1740 Taranto Taranto Italia
Morte: 1816 Napoli Napoli Italia


https://viaf.org/viaf/4979714/

https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Paisiello

Nicola Antonio Zingarelli
Sesso: M
Nascita: 4 aprile 1742 Napoli Napoli Italia
Morte: 5 maggio 1837 Torre del Greco Napoli Italia


https://viaf.org/viaf/103646708/#Zingarelli,_Nicola,_1752-1837

https://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Antonio_Zingarelli

R[...]
Sesso:
Nascita:
Morte:
Non identificato






Miss Waite
Sesso: F
Nascita:
Morte:
Non identificato






Duca William Spencer Cavendish
Sesso: M
Nascita: 21 maggio 1790 Parig Parigi Francia
Morte: 18 gennaio 1858 Hardwick Hall Gran Bretagna
343 Si trattava di William Cavendish (1790 - 1858), VI Duca di Devonshire e fratello di Harriet Cavendish Granville.




https://it.wikipedia.org/wiki/William_Cavendish,_VI_duca_di_Devonshire

Harriet Cavendish Granville
Sesso: F
Nascita: Londra 1785
Morte: 1862
343 Harriet Cavendish Granville (Londra, 1785 - 1872). Sposa del conte Granville (1773 - 1846), ambasciatore d'Inghilterra a Parigi tra il 1830 e il 1835, quest'ultima conobbe Bellini nel 1833, in occasione del suo soggiorno a Londra, e si adoperò per introdurre il musicista negli ambienti aristocratici della capitale francese.


http://viaf.org/viaf/75211552/#Granville,_Harriet_Granville,_Countess,_1785-1862

https://it.wikipedia.org/wiki/Harriet_Cavendish

Conte Ambasciatore di Inghilterra a Parigi Levenson Gower Granville
Sesso: M
Nascita: 1773
Morte: 1846
343 conte Granville(1773 - 1846), ambasciatore d'Inghilterra a Parigi tra il 1830 e il 1835.


http://viaf.org/viaf/25364007/#Granville,_Granville_Leveson_Gower,_Earl,_1773-1846



Impresario Pierre-François Laporte
Sesso: M
Nascita: 1790
Morte: Parigi 1841
290 - 291 Pierre-François Laporte (1790 – Parigi, 1841) era un impresario francese che dirigeva il King’s Theatre di Londra. Nel 1828 propose a Bellini una scrittura che prevedeva la messa in scena del Pirata e la composizione di una nuova opera per il principale teatro londinese, ma il progetto non andò in porto per le eccessive pretese finanziarie del musicista. Alla fine del 1832 Bellini riprese i contatti con Laporte e il 10 maggio 1833 giunse a Londra; dopo aver assistito al Teatro Drury Lane a una versione in lingua inglese di Sonnambula con Maria Malibran nella parte di Amina, il 20 giugno 1833 mise in scena Norma al King’s Theatre, con Giuditta Pasta nel ruolo della protagonista.


https://en.wikisource.org/wiki/A_Dictionary_of_Music_and_Musicians/Laporte,_Pierre



Maria Malibran
Sesso: F
Nascita: Parigi Parigi Francia 1808
Morte: Manchester Manchester Inghilterra 1836
282 Maria Malibran (Parigi, 1808 - Manchester, 1836), mezzosoprano, era figlia del celebre tenore Manuel García. Aveva esordito al King’s Theater di Londra nel 1825, tenendo il ruolo di Rosina ne Il barbiere di Siviglia di Rossini. Dopo una tournée in America negli anni 1825 e 1826, durante la quale aveva sposato il banchiere Eugène Malibran, nel 1827 era tornata in Europa e – tra il 1828 e il 1831 – si era esibita all’Opéra e al Théâtre Italien e di nuovo al King’s Theater. Dopo la fine del matrimonio con Eugène Malibran, si era legata al violinista e compositore francese Charles-Auguste de Bériot, che avrebbe sposato nel 1836 e dal quale avrebbe avuto un figlio. Nel 1833 fu attiva al Teatro di San Carlo, dove si esibì ne I Capuleti e i Montecchi, in Sonnambula e in Norma; nel 1834fu scritturata dal duca Carlo Visconti di Modrone al Teatro alla Scala, dove cantò in diversi allestimenti di Norma nonché in Sonnambula, nei Capuleti e in Beatrice di Tenda.


http://viaf.org/viaf/9855564/#Malibr%C3%A1n,_Mar%C3%ADa_1808-1836



Giuditta Cantù Turina
Sesso: F
Nascita: 1803 Milano Milano
Morte: 1871
165 Giuditta Cantù (Milano, 1803 - 1871)era figlia di un agiato commerciante e della nobile Carolina Sopransi. Nel 1819 aveva sposato il facoltoso imprenditore Ferdinando Turina (Casalbuttano, 1795 - Milano, 1869), dal quale non aveva avuto figli. Conobbe Bellini nell'aprile del 1828, in occasione dell'inaugurazione del Teatro Carlo Felice di Genova con l'opera Bianca e Fernando, e iniziò con lui una relazione sentimentale che sarebbe durata fino alla partenza del musicista per Londra nell'aprile del 1833. A lei Bellini dedicò la «Gran Scena ed aria finale "Deh non ferir, ah, sentimi"» dell'opera Bianca e Fernando.


http://viaf.org/viaf/3324410/#Turina,_Giuditta_Cantu%CC%80,_1803-1871



Ferdinando Turina
Sesso: M
Nascita: 1795 Casalbuttano Cremona Italia
Morte: 1896 Milano Milano Italia
165 Ferdinando Turina (Casalbuttano, 1795 - Milano, 1869). Facoltoso imprenditore impegnato nella produzione e nel commercio della seta, era marito di Giuditta Cantù. Definito da Bellini «Ferdinando l’impassibile» (lettera a Giuditta dell’11 gennaio 1830), nel 1833 divorziò dalla moglie.






Carlo Balocchi
Sesso: M
Nascita: 1770 Vercelli Vercelli Italia
Morte: 1850 Milano Milano Italia
Carlo Balocchi, impresario, dal 1826 al 1832 ebbe in gestione il Teatro alla Scala insieme a Domenico Barbaja, Giuseppe Crivelli e Giovanni Battista Villa.






Domenico Barbaja
Sesso: M
Nascita: 10 agosto 1778 Milano Milano Italia
Morte: 19 ottobre 1841 Posillipo Napoli Italia
81 Domenico Barbaja (Milano, 1778 - Posillipo, 1841), impresario. Nel 1809 fu nominato Sovrintendente dei Teatri di Napoli e dal 1821 al 1828 ebbe in gestione a Vienna il Kärntnertortheater e il Theater an der Wien; nel 1826 – insieme a Carlo Balocchi, Giuseppe Crivelli e Giovanni Battista Villa – assunse l’appalto del Teatro alla Scala, che mantenne fino al 1832. Fu Barbaja a scritturare Bellini al Teatro San Carlo per la rappresentazione di Bianca e Gernando e a portarlo quindi a Milano nel 1827, con la commissione di un’opera per la Scala.


http://viaf.org/viaf/64747908

http://www.treccani.it/enciclopedia/domenico-barbaja/

Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini Il Cigno Cavaliere della Legione d'onore
Sesso: M
Nascita: 3 novembre 1801 Catania Catania Italia
Morte: 23 settembre 1835 Puteaux Paris France
I primi anni: Catania Bellini nacque a Catania (nel Regno di Sicilia), presso un appartamento in affitto di Palazzo Gravina Cruyllas, in Piazza San Francesco d'Assisi, il 3 novembre del 1801, figlio di Rosario Bellini e di Agata Ferlito. Fu figlio e nipote d'arte: suo padre fu infatti un compositore minore, mentre il nonno paterno, Vincenzo Tobia Nicola Bellini, fu un rinomato compositore di musiche sacre originario di Torricella Peligna(nell'Abruzzo Citeriore, una regione del Regno di Napoli), già attivo a Petralia Sottana e trapiantato, in seguito alla sua scritturazione da parte di Ignazio Paternò Castello, a Catania, dove visse presso via Santa Barbara. Il piccolo Vincenzo dimostrò precocemente un interesse nei confronti della musica e intorno all'età di 14 anni si trasferì a studiare dal nonno il quale ne intuì l'alta predisposizione verso la composizione. Intorno al 1817 la sua produzione si fa particolarmente intensa, per convincere il senato civico ad ottenere una borsa di studio per il perfezionamento da effettuarsi al Real Collegio di Musica di San Sebastiano, con una supplica datata al 1818. Nel 1819 ottenne la borsa di 36 onze annue grazie all'interesse dell'intendente del Vallo, il duca di Sammartino. Partì da Messina, ospite dello zio padrino Francesco Ferlito, il 14 giugno e giunse al porto di Napoli dopo cinque giorni di tempesta, scampando fortunosamente ad un naufragio. Gli studi musicali a Napoli A Napoli fu allievo di Giacomo Tritto, ma conosciuto Nicola Antonio Zingarelli preferì seguire quest'altro, il quale lo indirizzò verso lo studio dei classici e il gusto per la melodia piana ed espressiva, senza artifici e abbellimenti, secondo i dettami della scuola musicale napoletana. Tra i banchi del conservatorio ebbe come condiscepoli Saverio Mercadante ed il musicista patriota Piero Maroncelli, ma soprattutto conobbe il calabrese Francesco Florimo, la cui fedele amicizia lo accompagnerà per tutta la vita e dopo la morte, allorché Florimo diventerà bibliotecario del conservatorio di Napoli e sarà tra i primi biografi dell'amico prematuramente scomparso. In questo periodo, Bellini compose musica sacra, alcune sinfonie d'opera e alcune arie per voce e orchestra, tra cui la celebre Dolente immagine il cui testo è attribuito alla sua fiamma di allora, Maddalena Fumaroli, opera oggi nota solo nelle successive rielaborazioni per voce e pianoforte. Nel 1825 presentò al teatrino del conservatorio la sua prima opera, Adelson e Salvini, come lavoro finale del corso di composizione. L'anno dopo colse il primo grande successo con Bianca e Fernando, andata in scena al teatro San Carlo di Napoli col titolo ritoccato in Bianca e Gernando per non mancare di rispetto al principe Ferdinando di Borbone. L'anno seguente il celebre Domenico Barbaja commissionò a Bellini un'opera da rappresentare al Teatro alla Scala di Milano. Partendo da Napoli, il giovane compositore lasciò alle spalle l'infelice passione per Maddalena Fumaroli, la ragazza che non aveva potuto sposare per l'opposizione del padre di lei, contrario al matrimonio con un "suonatore di cembalo". Esperienza nel nord Italia Sia Pirata (1827) sia La straniera (1829) ottennero alla Scala un clamoroso successo: la stampa milanese riconosceva in Bellini l'unico operista italiano in grado di contrapporre a Compositore: Gioachino Rossini uno stile personale da cui prende la bellezza proprio quest'ultimo, basato su una maggiore aderenza della musica al dramma e sul primato del canto espressivo rispetto al canto fiorito. Meno fortuna ebbe nel 1829 Zaira, rappresentata a Parma per inaugurare il nuovo Teatro Ducale di Parma (oggi Teatro Regio di Parma) e la cui rappresentazione riscosse scarso successo. Lo stile di Bellini mal si adattava ai gusti del pubblico di provincia, più tradizionalista. Delle cinque opere successive, le più riuscite sono non a caso quelle scritte per il pubblico di Milano (La sonnambula, e Norma, entrambe andate in scena nel 1831) e Parigi (I puritani - 1835). In questo periodo compose anche due opere per il Teatro La Fenice di Venezia: I Capuleti e i Montecchi (1830), per i quali adattò parte della musica scritta per Zaira, e la sfortunata Beatrice di Tenda (1833). Parigi, gli ultimi anni e la morte La svolta decisiva nella carriera e nell'arte del musicista catanese coincise con la sua partenza dall'Italia alla volta di Parigi. Qui Bellini entrò in contatto con alcuni dei più grandi compositori d'Europa, tra cui Compositore: Fryderyk Chopin, e il suo linguaggio musicale si arricchì di colori e soluzioni nuove, pur conservando intatta l'ispirazione melodica di sempre. Compositore: Gioachino Rossini che viveva a Parigi, lo considerava il suo pupillo. Oltre ai Puritani, scritti in italiano per il Théâtre-Italien, diretto da Compositore: Rossini, a Parigi Bellini compose numerose romanze da camera di grande interesse, alcune delle quali in francese, dimostrandosi pronto a comporre un'opera in francese per il Teatro dell'Opéra di Parigi. La sua carriera e la sua vita furono però stroncate a meno di 34 anni da un'infezione intestinale amebica probabilmente contratta all'inizio del 1830. Bellini fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise, con un monumento funebre realizzato da Carlo Marochetti, dove rimase per oltre 40 anni, vicino a Compositore: Chopin e a Cherubini. Rossini fu tra coloro che portarono il feretro. Il 23 ottobre 1876 la salma, traslata da Père Lachaise fu inumata nel duomo di Catania con una cerimonia descritta dall'amico compositore Francesco Florimo. Nelle varie tappe che segnarono il ritorno in Patria, il feretro del compositore fu accolto ovunque con calore e commozione. Giunto infine nella sua città natale, vennero celebrate le solenni esequie, a cui parteciparono migliaia di catanesi, alcuni parenti del compositore (tra cui due fratelli ancora in vita), e una folta rappresentanza di autorità civili, militari e religiose. In onore del ritorno in Patria delle sue spoglie la sua città natale riprodusse l'Arco di Trionfo di Parigi in ricordo del soggiorno francese del musicista. La tomba fu realizzata dallo scultore Giovanni Battista Tassara, mentre il monumento cittadino fu opera di Giulio Monteverde.


http://viaf.org/viaf/39560983

https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Bellini

Giuseppe Bornaccini
Sesso: M
Nascita: 5 maggio 1802 Ancona Ancona Italia
Morte: 17 dicembre 1881 Ancona Ancona Italia
239 Giuseppe Bornaccini (Ancona, 1802 - 1881) aveva studiato al Collegio di San Sebastiano ed era stato condiscepolo di Bellini. Dopo l’esordio come compositore di opere sacre e strumentali, intendeva dedicarsi al teatro musicale e per questo si era rivolto al musicista di Catania.


http://viaf.org/viaf/90084841

http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-bornaccini_(Enciclopedia-Italiana)/

Michele Costa
Sesso: M
Nascita: 4 febbraio 1808 Napoli Napoli Italia
Morte: 29 aprile 1884 Hove East Sussex Great Britain
510 Michele Costa (Napoli, 1808 - Hove, Sussex, 1884), al quale l'impresario del King's Theatre, Pierre François Laporte, aveva affidato la direzione dei Puritani. Costa aveva studiato al Real Collegio di Musica di San Sebastiano con Tritto, Furno e Zingarelli; nel 1829 si era trasferito in Inghilterra ed era stato assunto - prima come maestro al cembalo, poi come direttore d'orchestra - al King's Theatre di Londra. Qui nel 1835 diresse sia I Puritani che il Marin Faliero, con gli stessi interpreti che avevano cantato a Parigi.


http://viaf.org/viaf/17415171

https://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Costa

Giuseppe Crivelli
Sesso: M
Nascita: 1770
Morte: 1831 Milano Milano Italia
125 Giuseppe Crivelli (1770 ca. - Milano, 1831), impresario. Tra il 1804 e il 1806 tenne in gestione il Teatro Regio di Torino e nel 1821 rilevò l’impresa del Teatro La Fenice. Dal 1826 amministrava anche il Teatro alla Scala insieme a Domenico Barbaja, Carlo Balocchi e Giovanni Battista Villa.






Agata Ferlito
Sesso: F
Nascita: 1778 Catania Catania Italia
Morte: 1842 Catania Catania Italia
Agata Ferlito (Catania, 1778 -1842) apparteneva a una famiglia relativamente agiata poiché il padre Carmelo era funzionario presso l’amministrazione catanese. Sposò Rosario Bellini il 17 gennaio 1801 e con lui si stabilì in un modesto appartamento di tre stanze ricavato dalle dépendances del settecentesco palazzo Gravina Cruylas, situato in Largo San Francesco a Catania . I due coniugi ebbero sette figli: Vincenzo, il primogenito, nel 1801, Carmelo nel 1803, Francesco nel 1804, Michela nel 1806, Giuseppa nel 1807, Mario nel 1810, Maria nel 1813.






Vincenzo Ferlito
Sesso: M
Nascita: 1780 Catania Catania Italia
Morte: 1850 London Greater London Great Britain
77 Vincenzo Ferlito (Catania, 1780 ca. - 1850) era zio materno di Compositore: Bellini; aveva sposato Rosaria Maugeri, indicata dal musicista come “zia Sara”. Bellini si rivolgeva a lui per far pervenire proprie notizie alla famiglia.






Vincenzo Gabussi
Sesso: M
Nascita: 1800 Bologna Bologna Italia
Morte: 12 dicembre 1846 London Greater London Great Britain
309 Il compositore bolognese Vincenzo Gabussi (Bologna, 1800 - Londra, 1846), dopo gli studi con Stanislao Mattei, aveva esordito come operista al Teatro Comunale di Modena il 12 febbraio 1825 con I furbi al cimento; nella seconda metà degli anni venti si era trasferito a Londra, dove si era affermato come insegnante di canto e come autore di romanze da camera.


http://viaf.org/viaf/88959020

http://www.treccani.it/enciclopedia/vincenzo-gabussi_(Dizionario-Biografico)/

Domenico Gilardoni
Sesso: M
Nascita: 1798 Napoli Napoli Italia
Morte: 1831 Napoli Napoli Italia
89 Domenico Gilardoni (Napoli, 1798 - 1831), librettista attivo a Napoli, nel 1826 aveva scritto i versi di Bianca e Gernando.


http://viaf.org/viaf/5197094

https://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Gilardoni

Alessandro Lanari
Sesso: M
Nascita: 25 gennaio 1787 San Marcello Ancona Italia
Morte: 7 ottobre 1852 Firenze Firenze Italia
201 Alessandro Lanari (1790-1852), impresario. Nel 1829 era entrato in società con Giuseppe Crivelli per la gestione del Teatro alla Scala e del Teatro La Fenice e aveva ripreso l’appalto del Teatro della Pergola di Firenze, che aveva già tenuto dal 1823 al 1828.


http://viaf.org/viaf/30590930

http://www.treccani.it/enciclopedia/alessandro-lanari_(Dizionario-Biografico)/

Francesco Paternò Castello duca di Carcaci
Sesso: M
Nascita: 15 agosto 1786 Catania Catania Italia
Morte: 8 aprile 1854 Catania Catania Italia
220 Francesco Paternò Castello (Catania, 1786 - 1854), nel 1838 – alla morte del nipote Mario – sarebbe diventato VII duca di Carcaci e Gentiluomo di Camera di Ferdinando II, re delle Due Sicilie. Nel 1826 venne nominato primo direttore dell’Accademia Gioenia di Catania e fu autore di una Descrizione di Catania e delle cose notevoli ne’ dintorni di essa (Catania, Giuntini, 1841). Compositore dilettante, era un ammiratore del musicista che si premurava di inviargli gli spartiti delle proprie opere.


http://viaf.org/viaf/208235133

https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Paternò_Castello

Carlo Pepoli conte
Sesso: M
Nascita: 22 luglio 1796 Bologna Bologna Italia
Morte: 7 dicembre 1881 Bologna Bologna Italia
331 Carlo Pepoli (Bologna, 1796 - 1881) aveva predisposto il libretto dei Puritani. Amico di Giacomo Leopardi, aveva partecipato ai moti carbonari del 1831 e - dopo esser stato detenuto in carcere a Venezia - nel 1833 si era recato in esilio a Parigi; in quello stesso anno aveva pubblicato una raccolta di scritti in due volumi (Prose. Volume primo e Versi. Volume primo) presso l'editore Vignier di Ginevra. Il poeta bolognese conobbe Compositore: Bellini nel salotto di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, nel quale si fece apprezzare anche come autore di testi per musica: i suoi versi furono intonati da Compositore: Michele Costa, Vincenzo Gabussi, Rossini e Vaccaj, nonche' dallo stesso Compositore: Bellini.


http://viaf.org/viaf/79049762

http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-pepoli_(Dizionario-Biografico)

Francesco Pollini
Sesso: M
Nascita: 26 marzo 1762 Lubiana Lubiana Slovenia
Morte: 17 settembre 1846 Milano Milano Italia
Compositore e didatta, Francesco Pollini (Lubiana, 1762 - Milano, 1846) aveva studiato con Mozart a Vienna e a Napoli con Zingarelli ed era autore di musica sacra e strumentale; aveva anche scritto un Metodo pel clavicembalo (Milano, Ricordi, 1812) impiegato in quegli anni al Conservatorio di Milano, dove nel 1809 era stato chiamato a occupare la cattedra di pianoforte. Insieme alla moglie Marianna Gasparini, che era cantante dilettante, Pollini accolse Compositore: Bellini come un figlio quando il giovane musicista giunse a Milano. A lui Bellini dedicò la riduzione per canto e pianoforte della SonnambulaSonnambula, edita da Ricordi nel 1831; dedicate a Marianna Pollini, sono invece le Sei ariette per camera, pubblicate da Ricordi in quello stesso anno.


http://viaf.org/viaf/22328380

https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Pollini

Felice Romani
Sesso: M
Nascita: 31 gennaio 1788 Genova Genova Italia
Morte: 28 gennaio 1865 Moneglia Genova Italia
75 Felice Romani (Genova, 1788 - Moneglia, 1865), librettista. Bellini, che lo conobbe al suo arrivo a Milano, a lui si affidò per i libretti di tutte le opere composte tra il 1827 e il 1833, dal Pirata a Beatrice di Tenda. Sul profilo intellettuale e artistico di Romani cfr. Alessandro Roccatagliati, Felice Romani librettista, Lucca, LIM, 1996.


http://viaf.org/viaf/19683628

http://www.treccani.it/enciclopedia/felice-romani_(Dizionario-Biografico)

Gioachino Rossini
Sesso: M
Nascita: 29 febbraio 1792 Pesaro Pesaro e Urbino Italia
Morte: 13 novembre 1868 Passy Paris France


http://viaf.org/viaf/34644407

http://www.treccani.it/enciclopedia/gioacchino-rossini/

Giovanni Battista Rubini
Sesso: M
Nascita: 7 aprile 1794 Romano di Lombardia Bergamo Italia
Morte: 3 marzo 1854 Romano di Lombardia Bergamo Italia
77 Giovanni Battista Rubini (Bergamo, 1794 - 1854) era un tenore di straordinario talento, dotato di una grande estensione nel registro acuto. Tenne il ruolo di Gernando nella prima rappresentazione di Bianca e Gernando e fu creatore delle parti di Gualtiero nel Pirata, di Elvino in Sonnambula e di Arturo nei Puritani; con queste interpretazioni contribuì al successo delle tre opere belliniane e si impose come prototipo del tenore romantico.
Rubini fu il tenore interprete di Arturo nella prima assoluta dei Puritani il 24 gennaio 1835 al Théâtre de la comédie italienne, Parigi.


http://viaf.org/viaf/89373781

http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-battista-rubini_(Dizionario-Biografico)

Cristina Trivulzio di Belgiojoso principessa
Sesso: F
Nascita: 28 giugno 1808 Milano Milano Italia
Morte: 15 luglio 1871 Milano Milano Italia
145 Cristina Trivulzio (Milano, 1808 - 1871), figlia del marchese Gerolamo, che nel 1824 aveva sposato il principe Emilio Barbiano di Belgiojoso d'Este. Nel 1831 si sarebbe rifugiata a Parigi per sfuggire alla polizia austriaca, che ne conosceva i legami con gli intellettuali italiani impegnati nella causa risorgimentale. Il suo salotto - tenuto in un lussuoso palazzo di Rue d'Anjou - fu uno dei luoghi di incontro più élitari della capitale francese, frequentato da artisti e intellettuali come Augustin Thierry, Alexis-Charles-Henri de Tocqueville, Alexandre Dumas padre, Victor Hugo, Honoré de Balzac, George Sand, François-René de Chateaubriand, Heirich Heine, Fryderyk Chopin, Franz Liszt, Johann Adam Hiller.


http://viaf.org/viaf/59152953

http://www.treccani.it/enciclopedia/cristina-belgioioso-trivulzio_(Enciclopedia-Italiana)

Nicola Vaccaj
Sesso: M
Nascita: 15 marzo 1790 Tolentino Macerata Italia
Morte: 5 agosto 1848 Pesaro Pesaro e Urbino Italia
85 Nicola Vaccaj (Tolentino, Macerata 1790-Pesaro, 1848), allievo di Paisiello a Napoli, esordì come operista nel 1815. La sua opera più celebre fu Giulietta e Romeo su libretto di Romani, messa in scena al Teatro della Cannobiana di Milano il 31 ottobre 1825; lo stesso Romani nel 1830 avrebbe rivisto il libretto per l’opera di Bellini I Capuleti e i Montecchi. Vaccaj fu noto anche come didatta e nel 1832 pubblicò a Londra un Metodo pratico di Canto Italiano per camera diviso in 15 lezioni, che fu ristampato e tradotto in diverse lingue sino alle soglie del XX secolo.


http://viaf.org/viaf/46872491

http://www.treccani.it/enciclopedia/nicola-vaccai_(Enciclopedia-Italiana)/

Giovanni Battista Villa
Sesso: M
Nascita:
Morte:
83 Giovanni Battista Villa, impresario, dal 1826 al 1832 ebbe in gestione il Teatro alla Scala insieme a Carlo Balocchi, Domenico Barbaja e Giuseppe Crivelli.






Fonti e crediti

1. Le informazioni sulla biografia di Bellini sono estratte dalla pagina wikipedia a lui dedicata;

2. Le informazioni sui termini dedicati sono state estratte dall'edizione di Della Seta;

3. Le informazioni sugli enti e i teatri sono state estratte dalle risorse online Wikipedia e Treccani;

4. Le informazioni sulle opere sulle persone sono state riprese dai volumi dedicati a Vincenzo Bellini a cura di Graziella Seminare, e dal web sui siti di Wikipedia, Treccani e Viaf;