Libro di piccolo formato contenente il testo letterario di un'opera o di altra composizione vocale di carattere drammatico e, per estensione, il testo stesso, costituito dalle parole destinate a essere cantate, in versi o, più raramente, in prosa, dalle descrizioni della scenografia e dalle didascalie relative ai movimenti dei cantanti; può inoltre contenere indicazioni riguardanti uno specifico allestimento dell'opera, il contesto storico della sua prima rappresentazione, a volte, dichiarazioni di poetica dell'autore o degli autori. Molte di queste informazioni, quali il nome del compositore, del coreografo e delle altre figure che collaborarono alla messa in scena della prima rappresentazione, l'elenco dei cantanti e dei ballerini che vi parteciparono, l'organico strumentale, l'esposizione dell'antefatto con la dichiarazione della fonte letteraria, la dedica e la lettera al lettore, hanno oggi un'importanza capitale per la comprensione storica della singola opera e del sistema produttivo in cui essa nacque. Dal punto di vista strettamente letterario, il libretto è da considerarsi principalmente come parte integrante di un'opera d'arte complessiva da cui dipende e che lo trascende. Sebbene in alcuni casi esso tenda a rivendicare una propria dignità letteraria, è innegabile che molti aspetti della sua struttura siano predeterminati dalle esigenze specifiche del teatro musicale (prima fra tutte quella della declamazione cantata) e dalle innumerevoli convenzioni specifiche dei diversi generi operistici e dei diversi contesti storico-sociali. Così, la suddivisione in atti e scene, la successione dei numeri chiusi, la quantità di arie affidate a un personaggio (convenienze), la maggiore o minor presenza di pezzi d'assieme, l'impiego di determinate tipologie metriche e strofiche, ma anche il tipo di soggetto trattato (mitologico, storico o letterario), le modalità del suo svolgimento e del suo scioglimento (tragico o lieto) possono essere ricondotti a convenzioni, rispetto alle quali l'autore può disporre di una maggiore o minore libertà d'azione. Sebbene la paternità del libretto sia generalmente riconosciuta al poeta che lo ha prodotto (librettista), sono frequenti i casi in cui l'intervento del compositore ne modifica in modo sostanziale l'assetto, conducendo a divergenze anche notevoli fra la versione pubblicata e quella riportata in partitura (il che rende opportuno pubblicarle entrambe in forma distinta). Altrettanto significativi sono i casi in cui il compositore decide di contravvenire intenzionalmente alle indicazioni implicite del libretto, per esempio trasformando un recitativo in aria o viceversa, o ancora concependo situazioni musicali che contraddicono palesemente il senso del testo poetico.fonte