Lettera LL 1.11

di Vincenzo Bellini

Vincenzo Bellini a Vincenzo Ferlito, in Venezia, 13 dicembre 1832



[*]

(*) Mio caro
Zio

Vincenzo Ferlito (Catania, 1780 ca. - 1850) era zio materno di Bellini; aveva sposato Rosaria Maugeri, indicata dal musicista come “zia Sara”. Bellini si rivolgeva a lui per far pervenire proprie notizie alla famiglia.



(*) La
vra

vostra

lettera, che ebbi quest’

(*) oggi da
Florimo

Francesco Florimo : composer musicologist librarian

mi diede il contento di sentire

(*) che la famiglia
Moschetti

Ignazio Giuffrida Moschetti, catanese, era amico della famiglia Bellini e padre di Angelica Paola Giuffrida.

è ancora istessa =

(*) mente a me affezzionata.
Io scriverò a tut =

(*) ti di
quella famiglia

Padre: Ignazio Giuffrida Moschetti , Figlia: Angelica Paola Giuffrida

secondo crederò, ed in

(*) tali sensi da fargli dimenticare, ch‘io

(*) avessi potuto non più stimarli: e come xxx avrei

(*) potuto obbliare la loro amicizia?
Basta,

(*) rimedierò a tutto ora che sò esser ben

(*) disposti verso di me, a dispetto del mio silen =

(*) zio.
– Se potete presto, e troverete
un

Il testo è stato ricostruito perché danneggiato.



(*) commodo per
Trieste

Trieste, Italia

, come vi dissi nell’ul =

(*) tima mia, vorrei che mi mandaste due pic =

(*) coli bariletti di vino del piú eccellente,

(*) ognuno d’un quarto e ½ circa di
salma

Salma: Misura di capacità per aridi, usata, in Italia, e particolarmente in Sicilia, prima dell'adozione del sistema metrico decimale. La salma siciliana equivaleva a l. 275,08.V'era anche una salma di Alessandria, equivalente a l. 213,25. In Sicilia si chiamava pure "salma" una misura di superficie, che equivaleva a metri quadrati 17.462,59.

:

(*) ambidue li dovreste dirigere al
Sig:r

Signor

Pao =

(*) lo Tropeani

Paolo Tropeani

di
Trieste

Trieste, Italia

per rimetterli

(*) a
Venezia

Venezia, Italia

al
Sig:r

Signor

Giovan Battista Pe =

(*) rucchini

Giovan Battista Perucchini

: uno di questi vorrei regalarlo alla

(*) celebre
Pasta

Giuditta Negri Pasta : singer

; mentre che qui si trova.


(*) Credete che
Florimo

Francesco Florimo : composer musicologist librarian

vi è amico!
Io non sò

(*) che diavolo si è frapposto: da che successe l’af

[*] =

(*) fare di
Santocanale

Filippo Santocanale (Palermo, 1798-1884), avvocato. Bellini strinse amicizia con lui nel 1832 durante il soggiorno a Palermo; in quell’occasione il musicista ebbe modo di frequentare anche la cerchia degli amici di Santocanale (i cosiddetti “conciarioti”), che avrebbe sempre ricordato nelle sue lettere.

è diventato intratta =

(*) bile: io non glie ne posso parlare, e vedo

(*) bene che persona gli rapportò delle cose

(*) inventate, alterate, e quindi anche egli

(*) merita compatimento: amiamo i nostri

(*) amici coi suoi difettucci, perché dunque

(*) tutti restammo misantropi.
Io ho una

(*) prova costante del suo cuore, in 14: an =

(*) ni di vera e tenerissima amicizia; quindi

(*) voi col tempo lo conoscerete e nei suoi

(*) preggi e nei suoi difetti, e l’amerete

(*) senza alcun dubbio.
– L’affare che ha

(*) sparso
Tortelli

Si trattava di Alessandro Tortelli, primo violoncello nell’orchestra del Teatro Comunale di Catania.

per la Sonnambula

(*) è una
bubbola

bubbola: (1) Fandonia, frottola: tutte bubbole! (2) Bagattella, inezia, cosa da niente: lascia perdere, sono bubbole; discorsi, che lui tirò in lungo, ritenendo più d’una volta la compagnia che voleva andarsene, e fermandola poi ancora un pochino sull’uscio di strada, sempre a parlar di bubbole (Manzoni).

: a me non mi fù doman =

(*) data la Sonnambula per
Catania

Catania, Italia

, né

(*) io ho scritto a persona; quindi ditegli

(*) all’
impresa

Impresario: Imprenditore che si assume in prima persona la responsabilità economica di uno spettacolo teatrale, occupandosi dell’organizzazione logistica e della formazione del cast in accordo con i proprietari dei teatri. Come figura professionale la sua data di nascita coincide con quella degli spettacoli pubblici a Venezia nel 1637, quando la famiglia patrizia Tron affittò il teatro S. Cassiano alla compagnia formata dal librettista Benedetto Ferrari e dal compositore Francesco Manelliper la rappresentazione con ingresso a pagamento dell’Andromeda. Per questa prima fase si parla di opera mercenaria, cioè a pagamento; successivamente, tra Sei e Settecento, la figura dell’impresario si istituzionalizzò, dando vita a un sistema di produzione noto come opera impresariale, in cui si affittavano i teatri cittadini o delle famiglie nobili per periodi di tempo sempre più lunghi, al fine di potervi tenere una o più stagioni, incentrate sul reclutamento di una compagnia di canto e di ballo. Nella prima metà dell’Ottocento impresari quali Domenico Barbaja o Alessandro Lanari giunsero a controllare contemporaneamente più teatri in diverse città in Italia e all’estero. Nella seconda metà del secolo, a causa di un sistema produttivo sempre più di tipo industriale, di tipo industriale, l’iniziativa della produzione operistica fu assunta direttamente dalle case editrici (in Italia Ricordi, Lucca, Sonzogno), che soppiantarono progressivamente la figura dell’impresario nel determinare le scelte dei compositori e dei cantanti nei maggiori teatri del mondo. Nei teatri di oggi le competenze tradizionali dell’impresario sono suddivise tra diverse figure professionali, quali il sovrintendente, il direttore artistico e, in Germania, il Dramaturg.

che se vorrà acquistare la

(*) Sonnambula mi scriva il prezzo che può po =

(*) trà
offrire: io ne farò parte ai miei socii,

[*]

(*) e spero col mio mezzo fargliela avere a

(*) quel prezzo onesto che si potrà dare: fate

(*) riflettere che xxx per la copia dello
spartito

Spartito: Riduzione di una partitura operistica (ma anche di oratorio o balletto), consistente nelle parti vocali originali e in una sintesi per pianoforte delle parti orchestrali. Nacque come strumento professionale per cantanti e maestri accompagnatori alla fine del Settecento, ma conobbe grande diffusione nei due secoli successive, in funzione del successo mondiale del genere operistico e dell’allargamento della composizione sociale del pubblico, grazie all’abbassamento dei costi della stampa musicale consentito da tecniche quali la litografia. In questo contesto lo spartito era destinato prevalentemente al consumo domestico dei lavori teatrali più recenti e popolari: si usava infatti pubblicare dapprima solo le sezioni di maggior successo e di più facile esecuzione (arie e duetti), e solo se l’opera si affermava stabilmente nel repertorio veniva pubblicato lo spartito completo. Tali pubblicazioni rappresentavano spesso l’unico tramite tra il mondo del teatro e quanti avevano difficilmente accesso a esso, sia perché abitavano lontano dai maggiori centri di produzione sia per motivi economici; esse costituivano quindi un fondamentale mezzo di diffusione e popolarizzazione del repertorio operistico.

si

(*) dà al copista, in
Milano

Milano, Italia

, 25: ducati; quindi

(*) si regolino da questo prezzo per offrire il di

(*) più che discretamente potrà la società in =

(*) troitare.
Palermo

Palermo, Italia

l’ha pagato

(*)
(XXX)

La porzione di testo è andata perduta in seguito ad un danno riportato dal documento.

franchi: sia di regola.


(*) Il poeta
Romani

Felice Romani (Genova, 1788 - Moneglia, 1865), librettista. Bellini, che lo conobbe al suo arrivo a Milano, a lui si affidò per i libretti di tutte le opere composte tra il 1827 e il 1833, dal Pirata a Beatrice di Tenda. Sul profilo intellettuale e artistico di Romani cfr. Alessandro Roccatagliati, Felice Romani librettista, Lucca, LIM, 1996.

non mi ha dato

(*) più poesia: il governo ha preso delle mi =

(*) sure, e vedremo come finirà.
Io stò facendo

(*) le prove della Norma.
L’aspettativa è

(*) grande e chi sà come anderà.
– La mia

(*) salute è buonissima.
– Sento l’eruzione

(*) del nostro
Etna

Etna, Catania

.
– Ricordatemi a tutti o

(*) miei parenti in particolare ai miei
genitori

Madre: Agata Ferlito , Padre: Rosario Bellini

:

(*) voi accettate i miei
abb:ci

abbracci

ed un bacio per la

(*) mia cara
zia Sara

Rosaria Maugeri Sara

, e
cred:mi

credetemi

Vostro
affsmo

affezionatissimo



(*)
Nipote

Vincenzo  Salvatore  Carmelo  Francesco   Bellini, alias Il Cigno, Cavaliere della Legione d'onore: composer



[*]

(*) en Sicile

(*) à Monsieur

(*) Monsieur
Vincent Ferliti

Vincenzo Ferlito (Catania, 1780 ca. - 1850) era zio materno di Bellini; aveva sposato Rosaria Maugeri, indicata dal musicista come “zia Sara”. Bellini si rivolgeva a lui per far pervenire proprie notizie alla famiglia.



(*) à
Catane

Catania, Italia



15–

Il testo è stato aggiunto da una seconda mano.

Le opere

Titolo:Norma

  • Compositore: Vincenzo Bellini

  • Librettista: Felice Romani

  • Prima: Teatro alla Scala, Milano, 26 dicembre 1831

  • Note: Norma, ispirata a un’omonima tragedia di Alexandre Soumet (Norma, ou l’Infanticide, 1831), fu concepita per il talento ‘enciclopedico’ di Giuditta Pasta, alla quale era destinato il ruolo della prima donna. L’opera inaugurò la Stagione di Carnevale del Teatro alla Scala il 26 dicembre 1831; nonostante l’esito incerto della prima rappresentazione, si impose ben presto come il titolo più rappresentativo del compositore di Catania.

Titolo:La sonnambula

  • Compositore: Vincenzo Bellini

  • Librettista: Felice Romani

  • Prima:Teatro Carcano, Milano, 26 dicembre 1831

  • Note: La Sonnambula, ispirata al balletto-pantomima La Sunnambule, ou L’arrivée d’un nouveau Seigneur di Eugéne Scribe messo in musica da Louis-Ferdinand Hérold (Parigi, Opéra, 19 settembre 1827), fu commissionata a Bellini dal Teatro Carcano di Milano, dove andò in scena il 6 marzo 1831 con grande successo. La parte di Amina fu tenuta da Giuditta Pasta, quella di Elvino da Giovanni Battista Rubini: i due cantanti concorsero al successo dell’opera documentato dalla stampa dell’epoca e confermato da Bellini in una lettera ad Alessandro Lamperi del 7 marzo 1831 (Rubini e la Pasta sono due angioli, che hanno entusiasmato quasi alla follia l’intiero pubblico).